Gentile dott. Pietro Gargano, mi rivolgo a Lei ed al Suo giornale per chiedere un intervento in difesa del Nostro Sud, oggi pi? che mai infangato dai giornali e dagli scrittori. Sono venuto a conoscenza di cose davvero raccapriccianti, di teorie offensive e razziste che hanno per oggetto il Nostro popolo, la Nostra cultura e la Nostra storia. Sembra di essere tornati alle allucinazioni di Lombroso, alle mistificazioni di Temple, Gladstone e compagni, all?idiozia del ?grido di dolore? di vittoriana memoria. Ora che sono venuto a conoscenza di come si svolsero i fatti riguardanti l?unit?, e di come sono stati trattati i Nostri avi, non resisto a reagire a tante offese e utilizzo questo mezzo per esprimere tutta la mia profonda indignazione. Il razzismo nei nostri confronti ? oramai storia vecchia, ci hanno definito nei modi pi? svariati, da ?terroni? e ?briganti? a ?lazzaroni? e ?beduini?, ma oggi non ? pi? comprensibile, oggi non si pu? dare la colpa a Noi meridionali se questa Italia fa acqua da tutte le parti. Questi neo Cialdini, Negri e affini, sterminatori di paesi e di gente inerme, dovrebbero parlare con maggior cognizione di causa, informandosi su ci? che il popolo meridionale ? stato capace di realizzare fino a che ? stato messo nelle condizioni di poter lavorare in autonomia e libert?. Avrebbero sicuramente pi? chiara la situazione e non incorrerebbero in figuracce di questo genere. Mi riferisco a quei ?pennaruli? di Cazzullo e di Bocca, il primo autore di un articolo infamante pubblicato sul ?Magazine? del ?Corriere della Sera? mentre il secondo di un tristissimo libro. Faccio appello al vostro essere meridionali, al vostro essere prima di tutto figli di questa terra, senza tener conto delle estrazioni politiche, perch? qui ? in ballo la Nostra dignit? che ? stata per troppo tempo calpestata dal conquistatore di ieri e dal razzista di oggi. Uniamoci nello sforzo comune di raccontare la Nostra vera storia, tutt?altro che secondaria e vergognosa; soltanto cos? riusciremo a recuperare quella dignit? e quell?orgoglio che, oggi pi? che mai, sono necessari per creare una valida e radicata classe dirigente meridionale. Non dobbiamo lasciare nell?oblio validi esempi di cultura, societ?, politica, che hanno caratterizzato il Regno delle Due Sicilie, anzi, dobbiamo esaltarli, metterli in primo piano, per far capire che cosa siamo stati in grado di fare e che cosa invece abbiamo dovuto pagare per fare questa benedetta unit? di Italia: eccidi di massa, colonizzazione sfrenata, emigrazione forzata, razzismo impunito e furto della Nostra memoria storica. Se continuiamo a litigare sui ?colori? e sulle tendenze, saremo i responsabili di una mancata occasione di rinascita del Sud, tutti noi, nessuno escluso.? ing. Lorenzo Degl?Innocenti S. Sebastiano al Vesuvio (NA) |