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Associazione culturale Neoborbonica
L'orgoglio di essere meridionali

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Il momento di dire Basta!!! PDF Stampa E-mail

TUTTI ANTINAPOLETANI, TUTTI ANTIMERIDIONALI, TUTTI ANTIBORBONICI e NOI SEMPRE PIU' FIERI DI ESSERE NAPOLETANI, MERIDIONALI E BORBONICI!

Il Movimento querela Cazzullo...

L'ultimo libro di Giorgio Bocca dedicato a Napoli ha suscitato nuove ondate di un antimeridionalismo e un antinapoletanismo mai in realtà cancellati dalle menti di tanti "intellettuali" nordici o, peggio ancora, meridionali ma pronti a rinnegare le proprie origini. Un articolo di Aldo Cazzullo sul "Magazine" del "Corriere della Sera" di questa settimana, in particolare, espone alcune tesi che hanno costretto il Movimento Neoborbonico a dare mandato ai propri legali per verificare se sussistono le condizioni per avviare contro l?'rticolista in questione un'azione di risarcimento danni per l?immagine e la memoria dei Borbone e dei meridionali.

Cazzullo, con la leggerrezza propria del suo inconfondibile stile, sostiene che i piemontesi artefici dell'unificazione italiana indubbiamente avessero qualcosa da insegnare alle terre [del Sud] dove la corruzione prevaleva sull'amministrazione e la fuga sul dovere militare. Sostiene ancora che l'Italia di oggi è andata meridionalizzandosi dal peso del malaffare nella vita pubblica all'elusione fiscale fino alle piccole prepotenze di strada e conclude, con un sarcasmo tutt'altro che richiesto o gradito, che i Borboni, ormai, sono dappertutto.

Poche ma necessarie osservazioni. Aldo Cazzullo, evidentemente, non conosce molto bene la storia del Sud e dei Borbone e saremo lieti di inviargli copie delle più recenti pubblicazioni in merito e anche delle centinaia di documenti in nostro possesso e relativi, ad esempio all'amministrazione nel Regno delle Due Sicilie.

Non conosce, ad esempio, le leggi che regolavano l'impeccabile sistema degli appalti in quei tempi (cfr. Collezione delle leggi e dei decreti del Regno o G. Landi, Istituzioni di diritto pubblico nel Regno delle Due Sicilie); non sa, forse, dei primati indiscussi del diritto napoletano (dal codice marittimo alla grande tradizione della nostra giurisprudenza fino alla motivazione obbligatoria delle sentenze nata proprio al di sotto del Garigliano); non sa che a corrompere con l'oro della massoneria inglese alcuni ufficiali borbonici furono proprio i "fratelli" venuti dal Piemonte o che decine di migliaia di soldati napoletani rifiutarono di giurare fedeltà al nuovo re preferendo morire di freddo nei lager di Fenestrelle o fucilati come "caffoni" e "briganti" in una guerra che costò al Sud migliaia di vittime: lo stesso D'Azeglio ammise che nessuno aveva il diritto di "tirare archibugiate su popolazioni che non ci vogliono".

Ed è tutto lì il problema: chi li chiamò questi "fratelli d'Italia a liberarci? "Perchè non ci lasciarono in pace? Perchè non ci lasciate in pace almeno oggi?

Magari i Borbone fossero davvero dappertutto, almeno dalle nostre parti: non avremmo conosciuto le stragi e i massacri del "brigantaggio" post-unitario, non saremmo stati costretti a emigrare (a milioni) dalla nostra terra, avremmo ancora uno stato autonomo e indipendente, ricco di molti dei primati (commerciali, industriali e culturali) conservati fino al 1860 e, probabilmente, classi dirigenti fiere, orgogliose, radicate e degne di rappresentare il Sud.

Forse i Tanzi con i loro crac o gli artefici dei più recenti intrighi finanziari italiani (coop, assicurazioni o banche che siano) sono tutti (e questo sarebbe davvero un grande scoop) di origini inaspettatemente meridionali? 

Prof. Gennaro De Crescenzo

gdecrescenzo@hotmail.com

P.S. Invitiamo tutti gli amici di Napoli, del Sud e dei Borbone a inviare molte mail e lettere di protesta ai giornali! Sembra una piccola iniziativa ma anche così si cambiano le idee e la storia.

corrieredellaseramagazine@rcs.it

lettere@corriere.it

m.demarco@corrieredelmezzogiorno.it

lettere@ilmattino.it

ENGLISH VERSION

The moment to say Enough!!! (Public) ALL ANTINAPOLETANI, ALL ANTIMERIDIONALI, ALL ANTIBORBONICI... and WE ALWAYS PIU' NEAPOLITAN, SOUTHERN BORBONICI and FAIRS TO BE! The Movement Cazzullo complaint... The last book of George Mouth dedicated to Naples has provoked new big waves of a antimeridionalismo and a antinapoletanismo never in truth cancels to you from the minds of many "Nordic intellectuals" or, worse still, ready meridionals but to rinnegare the own origins. An article of Aldo Cazzullo on the "Magazine" of the "Courier of the Evening" of this week, in particular, exposes some theses that have forced the Neoborbonico Movement to giving sent to the own lawyers in order to verify if sussistono the conditions in order to start against the feature writer in issue an action for damages you damn for the image and the memory of the Borbone and the meridionals. Cazzullo, with the own leggerrezza of its unmistakable style, supports that the piemontesi craftsmen of the Italian State Standard undoubtedly "had something to teach to lands [ of the South ] where the corruption prevailed on the administration and the escape on the military duty". It still supports that Italy today "has gone meridionalizzandosi... from the weight of malaffare in the public life to the fiscal elusione until the small overbearingnesses of road" and concludes, with sarcasmo tutt' an other that demanded or appreciate, than "the Borboni, by now, is everywhere". Little but necessary observations. Aldo Cazzullo, evidently, does not know the history of the South and the Borbone very well and will be lieti of inviargli copies of the most recent banns in merit and also of the hundreds of documents in our possession and relati to you, as an example to the administration in the Reign of the Two Sicilie. It does not know, as an example, the laws that regulated the impeccable system of the contracts in those times (cfr. Collection of the laws and of you decree of Regno or G. Landi, Institutions of public right in the Reign of the Two Sicilie); it does not know, perhaps, of the supremacies indiscussi of the Neapolitan right (from the marine code to the great tradition of our jurisprudence until the obligatory motivation of the sentences born just under the Garigliano); it does not know that to corrupt with the gold of the English masonry some borbonici officials they were just the "come siblings" from the Piemonte or that tens of migliaia of Neapolitan soldiers refused to swear fidelity to the new king being preferred to die of cold in the lager of Fenestrelle or shoots you like "caffoni" and "briganti" in a war that cost to the South migliaia of victims: the same one Of Azeglio admitted that nobody had the right "to pull archibugiate on populations that to not they want us". And it is all the l? problem: who called them these "siblings of Italy" to free to us? Why they did not leave us in peace? Why not left us in peace at least today? The Borbone even was indeed everywhere, at least from ours leaves: we would not have known the massacres and the slaughters of "brigandage" post-unitarian, we would not have been forced to emigrate (to million) from our earth, would have still one be independent and independent, rich of many of the supremacies (trades them, industrial and cultural) conserved until 1860 and, probably, ruling classes fairs, proud, radicate and worthy to represent the South. Perhaps the Tanzi with theirs crac or the craftsmen of most recent intrigues financial Italians (coop, assurances or banks that are) are all (and this would be indeed a large one scoop) of insapettatemente southern origins? Prof. Gennaro De Crescenzo gdecrescenzo@hotmail.com P.S. We invite all the friends of Naples, the South and the Borbone to send to many mail and letters of protest to newspapers! Small initiative seems one but also therefore to the ideas and the history are changed... corrieredellaseramagazine@rcs.it lettere@corriere.it m.demarco@corrieredelmezzogiorno.it lettere@ilmattino.it
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