Forse qualcuno trover? le mie parole un'interessata sviolinata, ma correr? il rischio. Tra tutti i movimenti meridionalisti ed anti-risorgimentalisti credo fermamente che i Neoborbonici siano quelli che si sono mossi meglio e con maggiore chiarezza. Perch? hanno individuato, come molti altri, la BASE CULTURALE migliore del nostro passato, quella pi? solida per costruire il futuro.?Ma poi si sono dedicati con altrettanta chiarezza ad un obiettivo politico lungimirante: creare e formare la futura classe dirigente meridionale. E, dagli interventi che leggo (l'ultimo dei quali, quello di Luca Longo, mi pare eccellente), i risultati ci sono, e saranno sempre pi? grandi e positivi. I dirigenti del futuro DEBBONO AVERE una base culturale neo-borbonica, perch? solo cos? potranno s? formarsi culturalmente sui successi politico-economici dei governi borbonici, ma?in pi? e?allo stesso tempo avranno l'esempio diretto delle persone serie, idealiste, colte e tenaci che da vari anni, dal 1993, portano avanti questo progetto. Incuranti di individualismi, piccole e grandi meschinit?, o semplicemente azioni velleitarie in buona fede che si sono compiute e che non hanno fruttato i risultati sperati. Le "anime meridionaliste", come fa notare nel suo interessante studio SalvatorRosa-Gennaro, possono dialogare tra loro con seriet? e in buona fede, cercando di migliorarsi l'un l'altra, ed instaurando quella dialettica costruttiva che sar? poi la base democratica del futuro Sud. Ma ognuno deve impegnarsi ad ammettere CON CHIAREZZA le proprie responsabilit? storiche; ed ? evidente che i "vincenti" ne abbiano ben maggiori e ben pi? numerose dei "vinti", per l'attuale stato di degrado socio-economico delle nostre terre. Riscoprire l'eccellenza politico-economica d'epoca borbonica, rivalutare la nostra identit? fondata sull'accoglienza e sul rispetto della dignit? umana, ed affermare un assetto meritocratico in cui i pi? bravi, i pi? seri e i pi? corretti, senza offesa per gli altri, guidano la nazione sono la miscela vincente che far? risorgere le Due Sicilie. Mario Bellotti |