Tratto da http://www.neoborbonici.it/lombardia/index.php?option=com_content&task=view&id=58&Itemid=2 Il Resto del Carlino"; Sabato 12 nov 2005; rubrica "Lettere e commenti" p.7 UN TEMPO ALLA CORTE RUSSA IL DIALETTO NAPOLETANO ERA USATO DAI DIPLOMATICI La lingua italiana non ? stata inclusa tra quelle ufficiali dell'UE, umiliando cos? una delle nazioni fondatrici e la lingua della cultura nel mondo ai primi posti tra le lingue studiate all'estero. Come giusta ritorsione noi italiani dovremmo bandire le parole e le espressioni straniere (che imperversano su tv e giornali) anche perch? il nostro vocabolario ? molto ricco e ne pu? fare a meno. E se con uno slancio d'orgoglio,come c'insegna Ciampi, proponessimo come lingua comune europea il napoletano, melodia del sentimento e dell'amore, lessicalmente completo e vario per ogni circostanza? Non sarebbe una novit? poich? gi? alla corte dei Romanov era la lingua diplomatica come il francese e lo zar di Russia conversava in napoletano con Ferdinando II di Borbone. Oltretutto, da tempo all'Istitut francais de Naples si tengono corsi di lingua napoletana sempre affollatissimi, dove non si studiano solo i testi classici, la fonetica, il lessico e la morfologia, ma si seguono conversazioni registrate sui mezzi pubblici e nei luoghi di lavoro. Renato Bressan, Bologna |