Lettera a "Il Mattino" in risposta a ciò che Pietro Gargano ha affermato giorni fa sul Brigantaggio all'interno della sua rubrica. Gentile Pietro Gargano,
le scrivo in merito a quanto apparso sul giornale, nella sezione rubrica, qualche giorno fa. Per quanto possa valere la mia opnione, sostengo che la guerra civile di reazione alla barbara invasione piemontese, nota con il termine spregiativo "Brigantaggio", non necessita di chissà quali studi economici o sociali. E' inutile sforzarsi di complicare all'inverosimile una epica pagina della Nostra Storia, cercando pretesti e spiegazioni. In verità il Brigantaggio fu semplicemente una guerra partigiana, di difesa del Proprio Re, della Religione e della propria Nazione. Lo conferma il reato di "inalberamento della bandiera borbonica" (punito con la morte) di cui si "macchiavano" spesso i briganti; le grida "Viva Francesco II, Viva il Papa" che accompagnavano le vittorie o, tristemente, le esecuzioni. Affermare dunque che i Borbonici hanno fatto propria questa fase storica è offensivo nei confronti di chi per quel Regno delle Due Sicilie, per il suo Re, trovò la morte o il carcere o l'emigrazione. Vorrei che una buona volta ci rendessimo conto che l'unità d'italia fu in realtà una sanguinosa invasione, così come l'invasione dei francesi nel gennaio 1799; a queste aggressioni il Nostro Popolo ha sempre risposto con forza, coraggio e dignità, difendendo il proprio Re, caso unico in tutto il Mondo, e nel primo caso è stato chiamato "Brigante" e nel secondo "Lazzarone". Io lo chiamo semplicemente EROE!!! ing.Lorenzo Degl'Innocenti
S.Sebastiano al Vesuvio
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