Brigantaggio legittima difesa del Sud. ? Gli articoli della Civilt? Cattolica (1861-1870). ? Introduzione di Giovanni Turco. ? Napoli, Editoriale Il Giglio, 2000. Il 6 aprile 1850 vedeva la luce il primo numero de La Civilt? Cattolica: trovava cos? coronamento un lungo itinerario di proposte e di progetti volti alla fondazione di un periodico che avrebbe dovuto avere - nelle intenzioni dei promotori - lo scopo di illustrare i principi del cattolicesimo nei diversi campi della cultura, e soprattutto di opporsi alla diffusione delle idee dissolvitrici dei valori naturali e cristiani emerse in tutta la loro virulenza e in tutto il loro radicalismo durante i moti del '48. Il periodico - ideato dal gesuita Carlo Maria Curci, nonch? approvato e sostenuto da Pio IX - raccolse i migliori e i pi? dotti polemisti cattolici di quel periodo, come i gesuiti Antonio Bresciani, Luigi Taparelli d'Azeglio, G. B. Pianciani, Matteo Liberatore, Giuseppe Oreglia di Santo Stefano, Carlo Piccirillo. La redazione ebbe sede in un primo momento a Napoli, presso il Ges? Nuovo. Ben presto, tuttavia, la nuova rivista incontr? crescenti difficolt? con la censura del Regno delle Due Sicilie, pilotata, in questa occasione, da ambienti impregnati di spirito giurisdizionalista e - se dobbiamo prestar fede a quanto riferito dallo storico Giacinto de Sivo - addirittura settario, i quali costrinsero gli autori del giornale a trasferirne la direzione a Roma nell'ottobre del 1850. Malgrado tali impedimenti, La Civilt? Cattolica riscosse un successo notevole e immediato: il quaderno inaugurale, tirato in 4200 copie, fu presto esaurito e dovette essere ristampato. Poco pi? di tre anni dopo la prima uscita, alla fine del 1853, gli abbonati ammontavano a 11807 e la tiratura raggiungeva le 13000 copie; ci? testimoniava, oltre all'elevata qualit? e all'alto interesse dei contributi ospitati dalla testata, l'attivit? instancabile svolta da una fitta ed efficiente rete di distribuzione e di propaganda, impiantata in tutta la penisola italiana e finalizzata a diffondere la rivista fra il clero e il laicato cattolico. Ma il periodico ebbe prestigio - ricorda nell'ampia e accurata introduzione Giovanni Turco - "anche presso i salotti intellettuali ed i caff?, e si impose alla considerazione della pubblicistica liberale e laicista, che condusse nei suoi confronti una polemica aspra e sferzante, puntualmente rintuzzata dai battaglieri redattori gesuiti". Il volume pubblicato dall'Editoriale Il Giglio raccoglie per la prima volta in silloge i nove saggi - i quattro di Carlo Maria Curci, tre di Carlo Piccirillo, uno di Matteo Liberatore e l'ultimo di Raffaele Ballerini - dedicati da La Civilt? Cattolica, fra il 1861 e il 1870, al cosiddetto "brigantaggio". Con grande lucidit?, contestando la relazione del deputato unitario Massari e la propaganda liberale, la rivista demolisce tesi ancor oggi, incredibilmente, riproposte in modo pedissequo sui libri di testo per le scuole, concernenti un brigantaggio visto come male "endemico" del Mezzogiorno, finanziato dall'esterno e perfino scaturito, deterministicamente, dalla natura del suolo del Sud. I padri estensori degli articoli, infatti, inquadrano con correttezza il fenomeno, interpretandolo come la legittima e spontanea resistenza dei popoli di quello che era stato il Regno delle Due Sicilie a una conquista non solo territoriale, ma soprattutto ideologica. Si trattava insomma, in ultima analisi, d'un episodio della lotta fra i due principi eternamente antitetici di Rivoluzione e Controrivoluzione; ovvero, per dirla con Giovanni Turco, dell'ennesimo capitolo "della resistenza contro il nuovo ordine liberale, laicista e centralizzatore, che veniva ad espropriare le popolazioni (particolarmente meridionali) di un'identit? storico-politico-religiosa profondamente radicata ed avvertita". ? |