SUD, “IL PAESE DEL SOLE”: UN LIBRO MERAVIGLIOSO PER UNA TERRA MERAVIGLIOSA. “Nella fotografia, come nell’arte in genere, ho sempre cercato una visione, una connessione fra il visibile e l’invisibile”. È la linea seguita da Tonino Mosconi per la sua arte: la fotografia. Ed è
la
linea seguita in questo meraviglioso libro fotografico dedicato al Sud:
“Il paese del sole”. Un viaggio vero compiuto nell’ex Regno delle Due
Sicilie, tra le tracce di una memoria storica spesso complicate da
ritrovare e le tracce più visibili di una bellezza che spesso spezza il
respiro, una bellezza mai banale, mai scontata e sempre frutto di quella
ricerca di connessione tra “visibile e invisibile” con una sorta di
sospensione (obiettivo “politico” nel senso più alto del termine) tra
“bellezza e verità”. Ed è su questo doppio binario che si muove l’autore
ed è per questo che il libro stesso diventa un viaggio come quello che
descrive. Non è facile sintetizzare il messaggio di questo libro
“identitario” e carico di amore per la nostra terra e la nostra gente e
che potrebbe essere più facile da raccontare sfogliandone, insieme, le
pagine. Non è un libro, allora, ma un progetto, un’idea di Sud che
dovrebbe essere trasmessa alle nuove generazioni senza mai perdere di
vista quelle coordinate di cui abbiamo detto: “verità e bellezza”. E
restiamo convinti del valore della scommessa avviata come trentennali
“raccontatori” di storia e orgoglio, più che mai convinti dopo che
abbiamo letto, gustato e ammirato (è la parola giusta), pagina dopo
pagina, “Il paese del sole”. La
stessa forma del libro, allora, non è un elemento secondario e diventa
un elemento essenziale per capirne l’importanza (352 pagine in grande
formato con 245 fotografie) per un prezioso contenitore di suggestioni,
analisi e riflessioni. Un
altro degli elementi centrali del testo è il Mediterraneo e lo
ritroviamo tra le pietre dei templi o tra i bianchi e i neri delle
fotografie e le sfumature o le increspature del mare che torna spesso in
queste pagine tra il passato (quello sintetizzato da Ovidio: “Ciò che
chiamiamo Italia era Magna Grecia”) e il presente e, senz’altro, il
futuro… Dal “tempo
della distruzione”, allora (“una terra che nel 1861 con la sua
annessione al resto della nascente Italia diventa Sud”) a quello atteso
“della rinascita” (“il sole dentro gli sguardi, i gesti, i volti di una
terra che sta seminando i suoi germogli di futuro”) in un’armonia di
immagini e, spesso, di poesia nelle parole come nelle immagini stesse. Del
resto l’obiettivo è dichiarato e la promessa è mantenuta: “Questo libro
vuole essere un film più che un documentario, una poesia più che un
racconto”. E ci trovi anche tracce della biografia dell’autore, nato
nella Svizzera tedesca da padre romagnolo e madre irpina (giovani
emigranti che si incontrarono in una fabbrica di scarpe), tra i ricordi
delle feste al paese con i nonni e quello sguardo spesso “incantato da
bambino” che accompagna scatti e parole che fanno tornare quel sole che
non è solo quello che accompagna i nostri paesaggi ma è anche e
soprattutto “il sole dentro”, quello a cui aspiriamo per tutta la vita.
Ma il libro va
anche oltre le esperienze personali ed è dedicato “a tutti i popoli in
cammino, su strade di qualsivoglia destino; a chi ha il coraggio di
partire, per non morire; a chi ha il coraggio di restare, per lottare; a
chi ha il coraggio di tornare, per ricominciare”. Tra
quelle “strade costiere che procedono pigramente tenendo il mare a
Oriente”, tra “statue in bronzo di guerrieri greci”, “verso Sud” non è
il titolo di un capitolo ma, come detto, un vero e proprio “progetto”.
“Questo libro è un viaggio di bellezza e verità in una terra millenaria,
culla della civiltà occidentale, al centro del Mediterraneo. Una terra
che nel 1861 con la sua annessione al resto della nascente Italia
diventa sud: come luogo geografico e come identità culturale”. E
così si passa dal “tempo dello splendore” al “tempo della distruzione”,
quello nel quale questa terra di immigrazione diventò terra di
emigrazione, tra saccheggi e massacri, dai primati positivi (sociali,
medici, economici, culturali) a quelli negativi… Ma questo, nonostante
tutto, resta “un popolo con il sole dentro, figlio di mille culture,
mille diversità, che ha in sé tracce evidenti di nobili stirpi passate e
che troverà il suo “tempo della rinascita”. E noi tutti possiamo solo
ringraziare Tonino Mosconi per questo (complesso e importante) lavoro,
per questo regalo che ha fatto a tutti noi e alla nostra terra
augurandoci che in tanti possano utilizzare queste pagine per
raccontarla a chi ancora non la conosce e ancora non la ama come
dovrebbe essere amata. Gennaro De Crescenzo
Tutte le info a questo link:
https://toninomosconifineart.com/
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