"I BRIGANTI DI SUA MAESTÀ", UNA NUOVA, BELLISSIMA E UTILISSIMA EDIZIONE DEL LIBRO DI MICHELE TOPA."I briganti di Sua Maestà" di Michele Topa ripubblicato dalla Bottega delle Due Sicilie di Matteo Vaia non è solo un libro da leggere: è una sorta di
viaggio da
ripercorrere, pagina per pagina, per una "immersione totale" nel mondo
del cosiddetto brigantaggio post-unitario. Si tratta della prima
versione del libro del grande giornalista e storico, autore anche
dell'ottimo "Cosi finirono i Borbone di Napoli" (tra i pochi testi a
raccontare tante verità storiche dal 1860 ad oggi, prima del "trend
neoborbonico" che ha favorito la pubblicazione di molti libri
"alternativi" rispetto alla storiografia ufficiale). In questo caso si
tratta degli articoli pubblicati nel 1967 sulla Tribuna Illustrata e
ripubblicati con l'autorizzazione degli eredi di Topa e con una bella
introduzione di Erminio De Biase ("la fiaccola che Topa accese in molti
di noi è ora un ulteriore testimonio ideale per le giovani
generazioni"). Conservo ancora la vecchia copia della prima edizione
carica di sottolineature e di appunti (tra rabbia e orgoglio) che mi
sono stati utili anche per i miei studi successivi. Di qui, allora,
queste pagine illuminanti ed emozionanti con le "pagine proibite
dell'Unità d'Italia", le copie di decreti e documenti, "l'eroismo di
Francesco e Maria Sofia", le antiche uniformi, le mappe e le tante
immagini a colori e i disegni del grande Uggeri, le fotografie delle
macerie di Gaeta, le notizie dal "fronte dei sudisti", i "briganti
partigiani del re", gli "ottantamila meridionali massacrati", le
ricostruzioni appassionate e documentate delle stragi di Pontelandolfo,
Casalduni o Auletta ("urla, pianti e fuoco") ad opera di quelle che, con
chiarezza, l'autore definisce "forze repressive" (altro che la strana
teoria della "guerra interna" o "guerra non politica").
Sono pagine belle anche da sfogliare e magari anche con i nostri
ragazzi. Pagine più che mai utili anche in questi tempi di maldestri
tentativi di ridimensionare le dimensioni di danni e conseguenze (per il
Sud) dell'unificazione italiana. E non ci stancheremo mai di
ringraziare questi "pionieri" della verità storica e chi ancora oggi ci
consente di ritrovarli o di conoscerli.
Gennaro De Crescenzo
PS Info su http://www.bottega2sicilie.net/
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