PER IL CORRIERE E PER MIELI (ANCORA LUI) IL BRIGANTAGGIO FU "UNA GUERRA CIVILE TRA MERIDIONALI" |
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PER IL CORRIERE E PER MIELI (ANCORA LUI) IL BRIGANTAGGIO FU "UNA GUERRA CIVILE TRA MERIDIONALI". UNA TESI COMICA SE NON SI TRATTASSE DI UNA STORIA DRAMMATICA. In un articolo di due pagine sul Corriere firmato dal solito Paolo Mieli che parla di un libro sul brigantaggio di uno dei soliti accademici si
scrive
che il brigantaggio fu una "guerra civile tra meridionali". Al di lą di
quelli che sembrano estremi, inutili e tristi tentativi di cambiare
tesi "neoborboniche" (e non solo) ormai diffuse e radicate negli ultimi
anni e dopo 160 anni di silenzi e "pigrizie" degli storici "ufficiali",
ci permettiamo due consigli. Suggeriamo a D'Azeglio di ritirare subito
quei 60 battaglioni ("e pare che non bastino") di vigili urbani
schierati nelle Due Sicilie per mettere pace tra quei litigiosissimi
meridionali. Ci permettiamo anche di suggerire a quell'ufficiale sabaudo
che parlava di "diffusa pratica di decapitare i briganti" (Archivio
Stato Maggiore Esercito Italiano) di convertire la pena in una multa,
trattandosi sempre di litigi tra locali... Se non si trattasse di una
storia drammatica con circa 200.000 soldati coinvolti in tutte le
operazioni di una guerra mai registrata prima della plurisecolare storia
del Sud, con decine di paesi saccheggiati e distrutti e con centinaia
di migliaia di vittime (massacrate, fucilate, incarcerate o deportate),
queste tesi sarebbero ormai quasi comiche... Prof. Gennaro De Crescenzo
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