LO SCIPPO DEL BANCO DI NAPOLI, IL SACCHEGGIO CHE CONTINUA E IL SILENZIO COMPLICE DEI POLITICI |
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LO SCIPPO DEL BANCO DI NAPOLI, IL SACCHEGGIO CHE CONTINUA E IL SILENZIO COMPLICE DEI POLITICI. Nel 1996 inizia lo scippo del Banco di Napoli ai danni di Napoli e del Sud. Il Banco da sempre (1463) era stato il
cuore dell'economia napoletana e meridionale, passando dai primati delle riserve auree borboniche alle rimesse degli
emigranti (che salvarono l'Italia) fino alla svendita assurda e alla
cancellazione finanche del nome diventando San Paolo di Torino e poi
Intesa San Paolo. In questi giorni la richiesta di risarcimento (1
miliardo di euro) dei principali azionisti del tempo ("fu una truffa
dello Stato ai danni di Napoli") e la denuncia della Fondazione con la
presidente Rossella Paliotto: "basta con il pregiudizio del Sud
piagnone, abbiamo scoperto che i 2000 miliardi di lire usati dallo Stato
per ricapitalizzare il Banco erano soldi del Sud -fondi strutturali-
sottratti ad altre opere per il Sud, chiediamo verità e giustizia"
(dossier di Gigi Di Fiore sul Mattino 11,14/9/20). Il tutto avvenne nel
silenzio complice o colpevole dei nostri politici del tempo (molti
ancora in attività o intervistati come "profeti" ogni tanto). E qualcuno
magari ancora pensa agli scippi stradali napoletani (un reato grave ma
in calo) o ai cortei contro i Salvini di turno... Conoscere la storia
(anche quella più recente) è un diritto e un dovere se vogliamo davvero
salvare Napoli e il Sud (mentre Napoli e il Sud non hanno più banche)...
PS Nel
1996/1998 sindaco di Napoli Bassolino (sinistra), governatore Rastrelli
(destra), premier Prodi e D'Alema (sinistra), presidente della
Repubblica Scalfaro (sinistra), ministri del Tesoro Dini e Ciampi
(sinistra). Gennaro De Crescenzo
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