"ODIO NAPOLI". Milano, stazione della Metropolitana Molino, 31 agosto 2020. Un tizio con la maglietta ODIO NAPOLI si presenta ad un'edicola per acquistare un biglietto. L'edicolante (Napoletano vero) non glielo vende: roba per aria, insulti e cori contro Napoli... In un paese normale quella maglietta sarebbe illegale (è reato: istigazione all'odio razziale). In un paese
normale i media avrebbero fatto scoppiare un caso. In un paese normale
in tanti (anche a Napoli) non avrebbero il coraggio di parlare di
"ironia", "è solo calcio", "siete permalosi", "sono minoranze", "siamo
superiori", "voi diffondete odio e divisioni" (!!!) ecc.ecc.ecc. Se
quella maglietta avesse avuto come destinatario qualsiasi altro popolo
sarebbero arrivati (giustamente) ONU e interventi parlamentari. Diciamo
da anni che quei cori e quegli striscioni (o quelle maglie) sono senso
comune, sono già diventati omicidi (il povero Ciro Esposito ucciso solo
in quanto "napoletano") e, tollerati sugli stadi e fuori, diventano da
oltre 160 anni questioni meridionali sempre più drammatiche passando
nelle aule dei parlamenti di turno, rafforzando i partiti unici del Nord
(leghisti e non), i complessi di inferiorità terroni e quelli di
superiorità padani. Per questo non ci stancheremo mai, con i nostri
piccoli e poveri mezzi, di denunciare queste vergogne e di indignarci. E
di augurarci che il numero dei Napoletani veri (come quell'edicolante)
cresca ogni giorno di più. Gennaro De Crescenzo P.S.
Dopo una fitta corrispondenza, l'azienda che vendeva quelel maglie ha
rimosso le maglie dal proprio catalogo preannunciando le proprie
scuse... |