I NEOBORBONICI SU STATUE E STRADE RIMOSSE: I CONTI CON LA STORIA ANCHE A NAPOLI E AL SUD (ANSA) |
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STATUE E STRADE RIMOSSE: I CONTI CON LA STORIA ANCHE A NAPOLI E AL SUD (ANSA 13/6/20). Il Movimento Neoborbonico ha inviato al sindaco di Napoli e ai sindaci delle principali città meridionali la richiesta di modificare i nomi delle strade intitolate a diversi e controversi personaggi legati alla storia dell'unità d'Italia. Di fronte alla
recente furia
iconoclasta nel mondo, i neoborbonici condannano qualsiasi atto violento
o dannoso contro le statue e i monumenti dovunque essi siano ma, alla
luce di studi sempre più documentati e diffusi, è forse necessario
ripensare a molti nomi delle strade delle nostre città. Da
Garibaldi&Savoia che, consapevolmente o meno, diedero inizio di
fatto alla questione meridionale a Caracciolo, che tradì il giuramento
fatto alla sua patria napoletana contribuendo nel 1799 al massacro di
migliaia di meridionali, da Cialdini, artefice di massacri simili dopo
il 1860, allo stesso Giuseppe Pica che firmò la legge che consentiva
massacri e deportazioni fino magari a Nicola Amore, artefice del
massacro degli operai di Pietrarsa.
Il nome di una strada o di una piazza è importante e, pur senza
cancellare la storia, è opportuno tenere conto dei nuovi studi
concedendo magari più spazio alle tante eccellenze del nostro territorio
e meno spazio a chi non ha difeso o rappresentato adeguatamente lo
stesso territorio o a chi non ha alcun legame con la nostra cultura,
come di recente è avvenuto a Napoli con strade dedicate a politici e
cantanti.
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