"IL GIORNALE”, PORRO, LOTTIERI, IL SOLITO FELTRI E I SOLITI (E IMMOTIVATI) COMPLESSI DI
SUPERIORITÀ PADANI:
FACCIAMO DUE CONTI? Per Feltri il Nord “prima o poi se ne andrà
dall’Italia” e al Nord vogliono riprendere a lavorare perché sono
abituati a lavorare, non come al Sud dove sono abituati a non far nulla o
a “suonare il mandolino”. Nicola Porro confonde i
(corretti) piani sanitari di De Luca con il “razzismo” e dichiara che
se De Luca chiude i confini “l’Italia può fare a meno della Campania”. A
questi si aggiunge il meno famoso Lottieri, sempre su “Il Giornale”, al
quale abbiamo inviato questa risposta facendo, con tutti e tre, due
conti con qualche dato che forse ignorano e che siamo costretti a
riportare nonostante questi giorni difficili (le nostre sono
“re-azioni”, le loro “azioni” e per giunta con milioni di persone che li
leggono o li ascoltano)… Per Carlo Lottieri (Il Giornale 18/4/20),
allora, il governatore De Luca farebbe “lo sceriffo con i soldi del
Nord” perché “una Campania che alza le proprie frontiere non è
compatibile con il generoso assegno che essa incassa annualmente dal
Nord”. Prima di tutto occorrerebbe ricordare a Lottieri che De Luca ha
parlato di sanità e di difesa della salute dei propri cittadini e che,
senza i tanti errori della Lombardia e del governo, forse già da tempo
non saremmo in questa situazione. Forse conteremmo meno povere vittime
se avessero davvero applicato il metodo-De Luca e avessero davvero
chiuso la Lombardia senza consentire a oltre 2 milioni e centomila
persone di andare a lavorare (dati-Ires e Opencorporation), di
contagiarsi e di contagiare. E tra l’altro, con una vera chiusura, tutta
l’Italia avrebbe potuto aiutare la Lombardia e le altre aree in crisi.
Quanto al resto, eviteremo di parlare dei consistenti saccheggi del
passato (i famosi 443 milioni delle banche delle Due Sicilie raffrontati
ai 225 di tutti gli stati italiani messi insieme e agli 8 della
Lombardia, quelli per un quinto al Sud e il resto al Nord del piano
Marshall o quelli della Cassa per il Mezzogiorno che arrivarono al 70%
ad imprese del Nord), Eviteremo di parlare anche dei milioni di
meridionali emigrati e utilizzati anche dalla Lombardia per i suoi
successi, Vogliamo solo ricordare a Lottieri che, secondo i recenti
studi del famoso prof. Paolo Savona, sarebbero meno di 50 i miliardi
annualmente trasferiti dal Centro-Nord al Sud (e non 100) ma sarebbero
oltre 63 i miliardi che il Sud fa ritornare al Nord acquistando dal Nord
beni e servizi. E se consideriamo che in 17 anni il Nord ha sottratto
al Sud oltre 840 miliardi di euro (dati-Eurispes, febbraio 2020), forse i
conti non sono del tutto corretti e Lottieri dovrebbe avere l’onestà di
correggere il titolo di un suo vecchio libro (“Come il federalismo
fiscale può salvare il Mezzogiorno”, 2008). E magari, passata questa
emergenza, con una nuova classe politica più consapevole e fiera, può
darsi che le cose cambino davvero, che qualcuno inizi (dopo 150 anni) a
rivendicare pari diritti tra Nord e Sud e magari anche ad acquistare
quei beni e servizi non più al Nord ma in giro per il mondo… Prof. Gennaro De Crescenzo
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