RICCARDO LUNA (MEMBRO DELLA NEO-COMMISSIONE CONTRO LE FAKE) E QUELLE FAKE SUI "BALZELLI BORBONICI".. . Gentile dr. Riccardo Luna, nell'articolo del 7/4/20 a proposito dell'autocertificazione voluta da Conte lei ha usato l'espressione "balzello borbonico". In quanto componente della nuova commissione appena
istituita dal governo
contro le fake news la invitiamo ad evitare espressioni che dal punto di
vista storico-culturale offendono la storia del Sud e un'intera
popolazione e si configurano come una vera e propria... fake news! Poco
dopo l’unificazione italiana i meridionali si trovarono a pagare più del
doppio delle tasse pagate nelle Due Sicilie con tasse prima del tutto
sconosciute (100% in più, secondo gli studi di Salvemini). Con
l’estensione del sistema fiscale piemontese in tutto il Paese, il Regno
delle Due Sicilie si trovò improvvisamente “a passare dalla categoria
dei paesi a imposte lievi [tra le più lievinin Europa] in quella dei
paesi a imposte gravissime” (F.S. Nitti). Le imposte indirette sabaude
(quelle che colpiscono i consumi e tutti, indiscriminatamente) erano il
doppio di quelle dirette e le stesse imposte dirette erano regolate da
una “proporzionale secca” senza considerare i redditi. E se l’indice
delle tasse pagate a Napoli con il governo borbonico era pari a 100, lo
stesso indice a Milano era pari a 156 e a Torino addirittura a 594…
"Mentre con le leggi anteriori nelle province meridionali si pagavano
sei milioni dl lire per registro e bollo, oggi le tasse medesime imposte
con le nuove leggi (fa ribrezzo a pronunciarne la cifra, che sembra
incredibile ) toccano circa i 39 milioni" (Atti della Camera, 1862).
Queste alcune delle nuove tasse italiano-sabaude: tassa sulle
successioni, imposta personale, tassa su donazioni, mutui e doti, tasse
sull’emancipazione e sull’adozione, tassa per farsi riconoscere le
lauree preunitarie, tassa sulle pensioni, tassa sulle fabbriche, tassa
sanitaria, tassa sulle società industriali, tassa sulle vetture, tassa
per la caccia, tassa sul consumo di carni, pelli, acquavite, birre,
tasse sulle finestre… Le suggeriamo, allora, sia in qualità di
autorevole giornalista di un autorevole quotidiano che di componente di
quella commissione, di evitare espressioni frutto di luoghi comuni e di
una propaganda anti-borbonica e anti-merridionale che, purtroppo, dura
da oltre 150 anni. A sua disposizione per ulteriori approfondimenti e
fonti, cortesi saluti Prof. Gennaro De Crescenzo
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