"RAZZISMO" ANTINAPOLETANO: LETTERA APERTA ALLA SENATRICE LILIANA SEGRE E ALLA "COMMISSIONE-RAZZISMO" |
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"RAZZISMO" ANTINAPOLETANO: LETTERA APERTA ALLA SENATRICE LILIANA SEGRE E ALLA "COMMISSIONE CONTRO IL RAZZISMO". Gentile Senatrice, facendo appello alla Sua sensibilità su questi temi, Le inviamo alcune osservazioni. Da diversi anni sugli stadi italiani si moltiplicano gli episodi di un vero e proprio "razzismo" antinapoletano che si concretizza con
cori articolati e
lunghi nei quali migliaia di persone fanno riferimento a tragedie
realmente vissute dal popolo napoletano ("colerosi, terremotati"), alla
"non appartenenza" dello stesso popolo alla nazione italiana ("la
vergogna dell'Italia intera") e ad altre offese con l'augurio che il
Vesuvio prima o poi possa "lavare" e sterminare le stesse popolazioni. Il
tutto anche in luoghi dove non è impegnata la squadra del Napoli e con
riferimenti all'intera popolazione e non semplicemente ai tifosi
napoletani. In considerazione del fatto che: -
le istituzioni calcistiche hanno di fatto depenalizzato questi
comportamenti limitandosi a qualche sanzione pecuniaria (e spesso
neanche a quello); - i media nazionali, coinvolti nel business del calcio, spesso si limitano da anni a ignorare o a minimizzare questi episodi; -
si tratta di episodi reiterati che non possono essere considerati
"goliardici" così come non possono essere considerati "goliardici" i
tanti, recenti e gravi episodi relativi all'antisemitismo e all'odio
razziale; -
non esiste un razzismo meno importante dell'altro o più tollerabile
dell'altro e le forme di razzismo sono gravi e da perseguire sempre e
comunque; -
si sono già verificati episodi gravi sulla base di queste
discriminazioni (recente l'assassinio a Roma del povero Ciro Esposito,
colpito solo in quanto "napoletano"); - la Commissione da Lei giustamente promossa tra i suoi compiti prevede il "controllo
sui fenomeni di intolleranza, razzismo e istigazione all’odio e alla
violenza nei confronti di persone o gruppi sociali sulla base di alcune
caratteristiche quali l’etnia, la religione o la provenienza", anche
attraverso "epiteti, pregiudizi, stereotipi e ingiurie"; -
le popolazioni meridionali risultano discriminate fin dalla nascita
dell'Italia unita, prima con la diffusione delle folli teorie di Cesare
Lombroso, poi con la diffusione di luoghi comuni e pregiudizi che hanno
accompagnato e spesso motivato le questioni meridionali fornendo ai
governanti di turno l'alibi per non risolverle dal passato al
presente... Le richiediamo di valutare se ci sono le condizioni per un
Suo intervento e per un intervento della Commissione da Lei promossa.
Pregandolo di ritenerci a Sua disposizione per ulteriori notizie o
approfondimenti, Le inviamo i nostri più cordiali saluti. Prof. Gennaro De Crescenzo Movimento Neoborbonico
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