LA LUCARELLI ODIA NAPOLI (E CI DIVERTIAMO), IL SUO GIORNALE E I SUOI SPONSOR CONDIVIDONO (ED È UNA VERGOGNA). MAIL INVIATE (VOI LIBERI DI ODIARE NAPOLI, NOI DI NON COMPRARE PIU' GIORNALI E PRODOTTI). Selvaggia Lucarelli (scrive su qualche giornale e ogni tanto appare in TV come giudice di ballerini) ritorna a parlare di Napoli per dire che a lei lo spot del Buondi Motta è piaciuto e
non
le sono evidentemente piaciute le proteste dei Napoletani che invece si
sono sentiti offesi dall'associazione ridicolizzante (e del tutto
immotivata per pubblicizzare una merendina) t. ra Napoli e la musica
neomelodica. La Lucarelli sintetizza il tutto con una lunga serie di
parole e di iperboli che secondo le sue intenzioni avrebbero dovuto
scatenare sorrisi e risate. Con la signora (legata sentimentalmente in
passato a quel Cruciani che ha fatto degli insulti a Napoli uno dei suoi
sport preferiti) litigai tempo fa quando attaccò sempre Napoli e ci
voleva pure convincere del fatto che lei non odiava Napoli. In questo
strano articolo la prova evidente che ha avuto o ha problemi con Napoli e
i Napoletani e cerca pretesti per innescare polemiche. In sintesi (e
"depurando" il pezzo dalle cose inutili), per la Lucarelli non è affatto
vero che Napoli sia bella, a Napoli si muore giovani, a Napoli non si
mangia bene, a Napoli rubano auto e motorini, a Napoli c'è sempre e
ancora il problema dell'immondizia, a Napoli domina sempre e comunque la
camorra, non è vero che Maradona (che si droga) era meglio di Pelè,
tutti ascoltano la musica neomelodica che fa schifo se la confronti con
quella di Mozart (che tra l'altro -aggiungo io- a Napoli ci venne
davvero per imparare la musica), a Napoli sono tutti superstiziosi e
pure il culto di San Gennaro è superstizione. A parte il tono da bambina
dispettosa contro i compagni con cui ha litigato (ricordate le
parolacce alle elementari contro le mamme dei nostri amici?), la
Lucarelli sputa sui simboli di Napoli (pizze, Maradona e Santi) per
difendere una... merendina (!) e ci sembra tristemente di risentire i
cori degli idioti delle curve quando gridano "San Gennaro pezzo di...".
Che questa signora abbia problemi con Napoli potrebbe interessarci pure
poco e il suo livore quasi patologico, in fondo, potrebbe pure farci
divertire. Ci preoccupa, invece, che un giornale che si dice nazionale
ospiti questa roba, che gli sponsor possano finanziarla, che nessuno si
indigni e si indignerà e penso solo a quello che poteva (giustamente)
succedere se la signora avesse sputato con lo stesso tono sulle comunità
Rom o magari sugli immigrati. Solo che se a noi semplicemente non piace
uno spot e vorremmo che certa gente la smettesse di usare la parola
"Napoli" in qualsiasi contesto e per qualsiasi motivo siamo "permalosi" e
"non capiamo l'ironia" (noi che l'ironia l'abbiamo inventata e la
pratichiamo da 3000 anni e da quando eravamo Magna Grecia). L'Italia, da
150 anni, è un paese razzista e pure Il Fatto Quotidiano,
evidentemente, condivide la linea. Lo apprezzavo e lo compravo. Non lo
comprerò più. Prof. Gennaro De Crescenzo Nota inviata ai responsabili Peter Gomez, Marco Travaglio e agli sponsor del giornale. Usate queste mail anche voi... LA
LUCARELLI E’ LIBERA DI OFFENDERE NAPOLI, IO SONO LIBERO DI NON LEGGERE
PIU’ IL VOSTRO GIORNALE E DI NON ACQUISTARE PIU’ I PRODOTTI DEI SUOI
SPONSOR. SALUTI DA NAPOLI. petergomez@ilfattoquotidiano.com; redazioneweb@ilfattoquotidiano.it; adv@movingup.it
PS
La signora è recidiva: definì "sceneggiate" le nostre lacrime per Pino
Daniele e "coglioni" i napoletani anti-juventini; la signora è seguita
da migliaia di persone (la tesi "non datele importanza" è una idiozia).
Nella foto qui sotto il suo post in cui ringrazia l'ufficio stampa di
Buondì Motta per le centinaia di merendine ricevute qualche giorno fa...
IL TESTO DELLA LUCARELLI ("IL FATTO QUOTIDIANO" 10/10/19). Napoli
è bellissima, stupendissima e favolosissima. E’ l’ottava meraviglia
del mondo dopo Machu Picchu e il sorriso di Ryan Gosling. E’ la città in
cui tutti vorrebbero nascere e soprattutto morire, anche giovani, non
fa nulla, basta che l’ultimo fotogramma impresso sull’iride prima di
lasciare questa terra sia una cartolina di Mergellina. E’ la città in
cui si mangia meglio, del resto la pizza è nata a Napoli e pure tutto
quello che la compone. Inutile diffondere voci inesatte e offensive nei
confronti della città di Napoli sul pomodoro. E’ vero infatti che il
pomodoro fu scoperto dagli Aztechi ma come tutti sanno il vero nome di
Montezuma era “MontediProcida”, detto anche Montezuma. Anche la storia
secondo la quale il basilico sulla pizza verrebbe dalla lontana India è
stata diffusa per oscurare e soprattutto offendere Napoli. Nessuno sa
che la pianta era nativa di Pompei e cresceva solo a Pompei ma un
napoletano sleale è riuscito a scappare dall’eruzione del 79 d.c. con
una piantina in mano, salendo sulla prima nave per il Bengala. Che il
pane lievitato sia stato inventato in Egitto, poi, è una fandonia che
mira solo ad offendere Napoli e i napoletani. Lo sanno tutti che tra gli
oggetti ritrovati nella tomba di Tutankhamon c’erano gioielli, scarabei
verdi, rasoi di bronzo, un carro da caccia, la statua di Anubi e tre
cartoni della pizzeria “O’ Vesuvio”. False poi tutte le voci che
alimentano una narrazione diffamatoria zeppa di pregiudizi e stereotipi
infamanti che offendono Napoli e i napoletani. Non è vero che a Napoli
rubino biciclette e motorini. Io per esempio ho lasciato la mia Vespa
fuori tutta la notte a Napoli e il giorno dopo la marmitta era ancora
lì, attaccata al palo. E che dire della battuta di Ilaria D’Amico detta
per fare la spiritosa ma soprattutto per offendere Napoli “Hanno sparato
i fuochi d’artificio in stile un po’ partenopeo”? Hanno fatto bene i
napoletani a denunciare la D’Amico e pure Sky. Lo sanno tutti che ai
napoletano botti e mortaretti non piacciono: la notte di Capodanno a
Napoli si spengono tutte le luci in città e ci si dedica alla
meditazione del cuore di Osho. C’è perfino chi, per offendere Napoli e i
napoletani, afferma che la faccenda del sangue di San Gennaro sia una
truffa intrisa di superstizione. Lo sanno tutti che i napoletani non
sono superstiziosi e comunque chi lo sostiene solitamente muore giovane.
C’è perfino chi osa sostenere che a Napoli ci sia il problema
dell’immondizia. Una volta l’ha detto perfino Giletti che infatti è
stato giustamente querelato da De Magistris per questa falsità che
offende Napoli e tutti i napoletani. Se l’è cavata con le legge solo
perché si sa che i magistrati ce l’hanno con Napoli visto che passano
tutto il giorno nelle aule di giustizia con le luci al neon e invece a
Napoli splende sempre il sole. Ributtante poi l’ironia sulla musica
neomelodica napoletana che è in assoluto la più bella del mondo e chi
dice il contrario lo dice perché vuole offendere Napoli e soprattutto i
napoletani. Inutile star lì a replicare “E allora Mozart dove lo
mettiamo?”, perché lo sanno tutti che Mozart ha composto “Le nozze di
Figaro” solo perché è stato alle nozze di questo Figaro e non l’hanno
invitato a quelle di Tony Colombo. La si smetta una volta per tutte
anche di associare Napoli alla camorra, perché che ci sia la camorra a
Napoli è una voce messa in giro da Roberto Saviano il quale voleva fare
soldi scrivendo di camorra, ma soprattutto offendere Napoli e i
camorristi napoletani. Sarebbe pure ora che chiedesse scusa perché non
esiste che uno accusi i camorristi di essere responsabili della camorra,
è come dire a uno che si guadagna da vivere con i libri, di scrivere
libri per guadagnarsi da vivere. Accuse infamanti, a cui è ora di dire
basta. E il calcio? Chi afferma che Pelè era meglio di Maradona offende
Napoli e i napoletani, ma soprattutto, chi non riconosce la superiorità
calcistica e morale di Maradona è una brutta persona perché sicuramente
si droga. La più evidente falsità diffusa da chi offende Napoli e i
napoletani è però quella secondo la quale il sindaco di Napoli De
Magistris, con l’invenzione dello sportello del Comune dedicato a chi
vuole denunciare chi offende Napoli, stia cavalcando l’inesistente
permalosità dei napoletani. I napoletani non sono permalosi e De
Magistris non è populista, per dire sulla sua scrivania ci sono corni,
ferri di cavallo, Che Guevara, Pulcinella e la copia mignon della
chitarra di Pino Daniele ma non la salma di Totò. E’ un segnale di
sobrietà, una scelta impopolare che solo chi ama offendere Napoli e i
napoletani non può non riconoscergli. Ad ogni modo, tutta questa breve
premessa era per dire, con umiltà, che a me il tanto discusso spot delle
merendine che ironizza sulla sulla musica neomelodica ha fatto ridere.
LINK DEL POST DELLA LUCARELLI
https://m.facebook.com/story.php?story_fbid=10156630728220983&id=712665982
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