I NEOBORBONICI CONTRO LE FOTO DI LOMBROSO A TORINO (COMUNICATO SUL CORRIERE DELLA SERA - TORINO, NOTIZIA PRINCIPALE)! Le foto di Lombroso a Torino. I neoborbonici scrivono al Ministro per l'Istruzione: "È giusto che i bambini vedano quella mostra?". Da settembre a gennaio presso il Museo Nazionale del Cinema di Torino è stata allestita una mostra ("I mille volti di Lombroso") con oltre
300 fotografie del
Museo di Antropologia Criminale piemontese. Nella mostra anche diverse
fotografie di "briganti" meridionali e di "delinquenti napoletani". Il
Movimento Neoborbonico ha inviato al Ministro per l'Istruzione, Lorenzo
Fioramonti, una richiesta di eventuale intervento per verificare se sia
il caso o meno di impedire o limitare l'accesso degli studenti alla
mostra per una serie di motivazioni. I
neoborbonici hanno chiesto al ministro, infatti, se i ragazzi non
possano essere traumatizzati dalla visione di foto, crani e calchi; se
non possano essere condizionati dalla visione di criminali "napoletani o
meridionali" in considerazione del fatto che le discriminazioni
antinapoletane e antimeridionali sono ancora frequenti e diffuse, come
dimostrano anche recenti casi di cronaca (compresi i casi di tifosi
bergamaschi che utilizzano sciarpe con il volto di Lombroso in funzione
antinapoletana); se, in questo periodo delicato e complesso, sia
opportuno o meno dare spazio ad uno scienziato che fece del razzismo la
sua tesi principale; se sia il caso o meno di divulgare teorie che
durante l'unificazione crearono preconcetti e razzismi ai danni dei
meridionali e dei calabresi in particolare; se sia stato comunque giusto
dare spazio ad uno scienziato escluso di fatto dalla comunità
scientifica del suo tempo per la falsità delle sue tesi e la
scorrettezza del suo metodo scientifico; se sia stato opportuno, in un
contesto tra l'altro non del tutto coerente come quello del museo del
cinema, utilizzare quel Lombroso già al centro di lunghe e vivaci
polemiche e di vicende giudiziarie con la richiesta per ora respinta di
restituzione al suo comune originario (Motta Santa Lucia, Catanzaro),
dei poveri resti del "brigante" Giuseppe Villella usato dallo scienziato
Veneto-sabaudo per le sue folli teorie sulla inferiorità razziale con
schemi in seguito utilizzati anche dai nazisti. La richiesta è stata
inviata anche al sindaco di Torino, Chiara Appendino, oltre che al
Consiglio Comunale torinese. Alcune copie del recentissimo libro del prof. Giuseppe Gangemi (Università di Padova), "Stato Carnefice o uomo delinquente: la falsa scienza di Cesare Lombroso”, sono state inviate ai curatori della mostra e ai responsabili dei due musei coinvolti.
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