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Associazione culturale Neoborbonica
L'orgoglio di essere meridionali

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QUESTIONI MERIDIONALI E NUOVI MERIDIONALISTI TRA "TIMEO DANAOS" E "RAFANIELLI"? PDF Stampa E-mail

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TRA "TIMEO DANAOS" E "RAFANIELLI" (UN OTTIMO AFFARE PER CHI NON LI CONOSCE) E SAREMMO FELICI DI ESSERE IN ERRORE. Tra i classici latini che temevano i loro nemici pure se portavano doni e la tradizione popolare napoletana legata a quell'asino-falso "produttore" di oro riconosciuto al mercato dal suo vecchio padron
e ("Rafanie', fatte accattà 'a chi nun te sape"), qualche riflessione politica conservando (e ci piacerebbe essere in errore) uno scetticismo antico di 150 anni.
Qualche giorno fa un quotidiano calabrese recentemente diventato "meridionalista" con un direttore già direttore di diversi giornali tra i quali il Sole24Ore, ha pubblicato un "manifesto per l'Italia" (in sintesi: "se si salva il Sud si salva l'Italia"). A questo manifesto ha risposto addirittura il premier Conte condividendone i contenuti anche con citazioni famose (ad esempio Pino Aprile e l'assenza del treno a Matera) anticipando il (buon) progetto di una "cassetta" per il Mezzogiorno. In molti si sono meravigliati sia per la risposta su un giornale che di certo non è tra i maggiori quotidiani nazionali che per la repentina conversione al meridionalismo di qualche giornale, di qualche intellettuale e anche di qualche politico. Analizziamo la questione in attesa di altri elementi e con una premessa: se anche solo una delle cento cose promesse per il Sud sarà realizzata (e anche un solo giovane meridionale eviterà di emigrare) sarà una cosa in più rispetto a quelle non fatte in questi anni e festeggeremo con spumante (meridionale). Diamo un occhio alla prima intervista del ministro per il Sud, Giuseppe Provenzano:
"Già adesso per ogni 10 euro investiti al Sud NE RITORNANO 4 al Nord sotto forma di domanda aggiuntiva di beni e servizi a riprova di una interdipendenza ormai inconfutabile. Se ammazziamo il MERCATO INTERNO che ancora oggi garantisce il 14% del Pil, zavorriamo pesantemente anche le IMPRESE DEL NORD... Non cadrò nella retorica dei tanti giovani che lasciano il Mezzogiorno, facciano le loro ESPERIENZE ANCHE ALL'ESTERO".
Provenzano (forse) chiarisce origini e motivazioni di questo neonato interesse per il Sud e (forse) il regionalismo era solo uno spauracchio come lo è stato la secessione padana anni fa: chiedono 10 per ottenere 9... All'epoca chiesero la secessione e ottennero il federalismo, oggi il regionalismo egoista per ottenere una piccola nuova "cassa per il mezzogiorno" con conseguenze e dati chiari:
- lavori pubblici da affidare ad aziende del Nord;
- un poco di ossigeno nel mercato del Sud, visto che la crisi e le recenti esagerazioni antimeridionali stavano danneggiando consumatori meridionali e produttori settentrionali;
- interessi convergenti di diversi intellettuali del Sud e anche di qualche quotidiano "per il Sud", tra accademie e istituti per decenni impegnati a chiedere soldi pubblici al Sud alimentando carrozzoni politici locali;
- il tentativo di affidare interamente all'Europa la questione meridionale senza co-finanziamenti italiani (di qui, magari, l'uso di temi e slogan "allarmati" come quello della ferrovia di Matera)....
- la linea "non fatevi false illusioni": gli interventi saranno realizzati ma non saranno tali da impedire ai giovani del Sud nuove emigrazioni ("esperienze") all'estero;
- il tentativo di silenziamento e di svuotamento di eventuali movimenti del Sud: "non vi lamentate, vi stiamo aiutando"...
In attesa di altri elementi, continueremo a vigilare sia nei nostri "laboratori e osservatori" come il "parlamento delle Due Sicilie" (prossima "seduta" a Matera) che in quelli del progetto politico di Pino Aprile magari stando attenti a quelli che magnificheranno in questi giorni le iniziative dei nuovi meridionalisti o ripetono slogan e obiettivi troppo simili a quelli dei nuovi meridionalisti in attesa di giudizio meridionalista.
Gennaro De Crescenzo
Movimento Neoborbonico
"Parlamento delle Due Sicilie - Parlamento del Sud".

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