LA LAVATRICE DEI BORBONE (ANCHE) SU RAI UNO TRA STORIA E ORGOGLIO |
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Lavorando al prossimo libro… ISTRUZIONI PER RICOSTRUIRE STORIA E ORGOGLIO (ANCHE PARTENDO DA UNA LAVATRICE!): 1) RICERCA IN ARCHIVIO 2) NOTIZIA INEDITA 3) DIVULGAZIONE 4) SOCIALIZZAZIONE 5) ORGOGLIO. Questa la ricetta, in sintesi, per passare dalla storia all’orgoglio e il caso è diventato famoso: si tratta
della PRIMA LAVATRICE
in Italia costruita (tanto per cambiare) nel Regno delle Due Sicilie e
diventata (la conclusione del processo di cui sopra) qualche mese fa la
domanda di un famoso quiz televisivo su Rai Uno. LA STORIA. Luigi
Armingaud era costruttore all'avanguardia di "motori e turbine a vapore"
e quella descritta era (per quei tempi) una vera e propria "lavatrice"
in grado di mescolare e smuovere panni e "detersivo" (cenere) come una
moderna lavatrice. “APPARECCHIO DA FAR BUCATO: questa maniera di
apparecchi è già molto tempo occupata la mente de’ tecnici perché
considerevole è la mano d’opera, grande il tempo e la spesa richiesta,
specialmente nelle pie case di pubblica beneficenza per la nettezza e la
conservazione della biancheria… L’apparato del sig. Armingaud si
compone di caldaja per la produzione del vapore; di grandi recipienti
che sono a’ suoi lati, dove va riposta la biancheria, quindi vi sono
chiavi per l’immissione del ranno [miscuglio-detersivo di acqua bollente
e cenere], altre per rendere indipendente l’uso dell’un recipiente
dall’altro, e via innanzi. Uno di tali apparati è in pratica son già due
anni nel Real Albergo de’ Poveri per 2000 lenzuole, ed un altro se n’è
piantato nell’asilo di S. Maria della Vita e serve per 1000 camice. I
risultamenti sono stati soddisfacentissimi, e quali li aveva preveduti
l’abile costruttore” (FONTI: Archivio di Stato di Napoli, Disamina
eseguita dal Reale Istituto d’Incoraggiamento de’ saggi esposti nella
solenne mostra industriale del 30 maggio 1853, Napoli, 1855, pp.
171-172; Gennaro De Crescenzo, Le industrie del Regno di Napoli, Napoli,
2002).
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