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CAZZULLO, I NEMICI DI NAPOLI SUGLI STADI (E QUELLI PIU’ “CORTESI” SUI GIORNALI) PDF Stampa E-mail

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CAZZULLO, I NEMICI DI NAPOLI SUGLI STADI (E QUELLI PIU’ “CORTESI” SUI GIORNALI). Per anni, anni fa, abbiamo "combattuto" diverse "battaglie" contro Aldo Cazzullo e per molto tempo siamo stati "in pace" (riconobbe onestamente il fastidio procuratogli dalle nostre proteste presso i direttori dei suoi giornali nel corso di una corretta video-intervista –allegata qui
sotto- che mi fece a Napoli per il Corriere nel 2012). Sostanzialmente corretto, "per non urtare qualche sensibilità", anche il tono da "equilibrista" (ecco a cosa servono le proteste) utilizzato in una risposta ad un lettore che denunciava i cori antinapoletani sugli stadi ma con qualche "errore" nel vecchio stile. Citando Bocca (scrittore con diversi spunti "razzisti") scrive che quella del 1860 "non fu una guerra del Nord contro il Sud" (peccato per gli oltre 120.000 soldati inviati dalle loro parti da queste parti, come ammetteva lo stesso D'Azeglio), che contro l'unità si schierarono clero e nostalgici borbonici e che questi ultimi (e non i bersaglieri) alla fine (tesi davvero surreale) hanno vinto perché l'Italia di oggi "somiglia più a quella dei Borbone che a quella di Cavour". Segue una serie di "excusatio non petita" con dichiarazioni del tipo "anche il Nord non è un modello positivo", "il senso dello Stato latita dappertutto" o (addirittura) "amo Totò, Eduardo e Pino Daniele". È vero (e giusto) pure che Napoli "è la città che connota l’identità italiana e per questo è ammirata e invidiata" ma ti resta dentro, dopo la lettura di quella risposta, la sensazione di un "antinapoletanismo" strisciante in stile-Bocca, lo stesso che (nonostante gli auspici condivisibili di Cazzullo) metterà altre generazioni di italiani nelle condizioni di continuare a gridare quei cori e a trattare quella del Sud come una Italia di serie B così come avviene da 150 anni se qualcuno scrive ancora oggi che i difetti dei meridionali hanno in fondo "infettato" un'Italia ormai poco cavouriana (e piemontese). Dobbiamo ringraziare Cazzullo, allora, per avere finalmente smascherato i responsabili degli scandali tipo-Mose o Expo o delle banche venete o dei 49 milioni spariti dalle parti di Pontida... E se i saccheggi e i massacri risorgimentali furono opera degli stessi meridionali, le imprese più recenti non sono state realizzate da padani&leghisti ma dai soliti meridionali sotto mentite spoglie! "Piemontesi falsi e cortesi"? E’ solo un luogo comune ed è solo un caso che Cazzullo sia piemontese.
Prof. Gennaro De Crescenzo
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