LE SCUOLE AL TEMPO DEI BORBONE: ALTRO CHE ‘MERIDIONALI ANALFABETI’ (NUOVE FONTI SU ACCADEMIA.EDU) |
|
|
|
“LE SCUOLE AL TEMPO DEI BORBONE: ALTRO CHE ‘MERIDIONALI ANALFABETI’ (NUOVE FONTI PER LO SMANTELLAMENTO DI UN ALTRO LUOGO COMUNE)”. A firma di Gennaro De Crescenzo. un nuovo numero (gratis online) di “QUADERNI PER LA
VERITA’ STORICA. ALTRE FONTI, ALTRE STORIE. Analisi, spunti e integrazioni didattiche per lo
studio dell’unificazione italiana e della questione meridionale” su
ACADEMIA.EDU. NON MENO DI 7000 LE SCUOLE “POPOLARI” PUBBLICHE E PRIVATE
CON NUMERI SCONCERTANTI ELENCATI PROVINCIA PER PROVINCIA E CONFRONTATI
CON IL NUMERO DEI COMUNI E I DATI DELLE SCUOLE DEL RESTO DELL’ITALIA
GRAZIE A NUOVE RICERCHE PRESSO GLI ARCHIVI DI STATO DEL SUD. “Sul Sud
‘analfabeta’ troppo spesso viene citato il dato dell’analfabetismo
meridionale preunitario. Altrettanto spesso il dato viene riportato in
vita carico di luoghi comuni generici e razzisti per confrontarlo (il
filo rosso dell’ignoranza!) con i dati puntualmente negativi dalle
indagini relativi ai famosi e attuali ‘accertamenti delle competenze’
nelle nostre scuole magari secondo lo schema che abbiamo già indicato
per altri settori (‘siete stati sempre inferiori/ignoranti’, ‘è inutile
aiutarli’, ‘fate da soli’ ecc.). Tornando alla storia, invece, il dato
ossessivamente citato è quello del primo censimento italiano del 1861 ma
nessuno ha mai analizzato la parzialità (i dati sono quelli relativi
solo ad alcune regioni e i documenti originali sono da anni spariti) e
la reale attendibilità di quel censimento realizzato in pieno caos
amministrativo, nel passaggio da un Regno all’altro e in piena guerra
(quella del ‘brigantaggio’) appena scoppiata in tutto il Sud”… “Scuole e
maestri nelle Due Sicilie esistevano: con pregi e difetti, con limiti e
prospettive, scuole e maestri esistevano ma nessuno (neanche tra gli
accademici artefici di alcune tardive e recenti ricerche) mette ancora
in dubbio o contesta il famoso luogo comune del censimento su quel ‘Sud
borbonico analfabeta’ che ancora imperversa nei libri di scuola come nei
dibattiti anche politici. È evidentemente necessaria e auspicabile,
allora, un'ulteriore fase di ricerche (e di divulgazione) anche perché
queste storie diventano (e non è più tollerabile) alimento per
(immotivati) complessi di superiorità ‘padani’ e (immotivati) complessi
di inferiorità meridionali, alla base di un sistema di governo che da
oltre un secolo e mezzo penalizza le popolazioni dell’ex Regno delle Due
Sicilie”...
|