LE SCUSE DELL'"INFERMIERE" LOMBARDO CHE AVREBBE "SALVATO UN NONNO MILANESE E NON UN BAMBINO NAPOLETANO" (ALTRO CHE FAKE...)… LE SCUSE DEGLI SPONSOR DEI GIORNALI RAZZISTI (ALTRO CHE "LASCIAMOLI PERDERE")... Con una raccomandata arrivata presso la sede del Movimento
Neoborbonico e inviata da un avvocato milanese, quel tizio che si
definiva “infermiere” qualche giorno fa e balzato (grazie
all'indignazione nostra e del web) alle cronache nazionali per il suo
post razzista, ci ha inviato le sue scuse in una lettera nella quale
sottolinea il suo errore (e non possiamo che apprezzare il gesto),
evidenzia che quelle frasi erano frutto di una discussione (e non è
tanto vero visto che il suo era un post e non un commento), che lui non è
veramente infermiere (meglio così per tutti), che non pensava di creare
tutto questo clamore (e si sbagliava, diciamo noi) e che non è razzista
(forse lo era e forse si è pentito, aggiungiamo noi). Intanto arrivano
le prime risposte degli sponsor (un calzaturificio e un’azienda di
materassi) con i quali avevamo protestato per gli articoli “razzisti”
del solito “IL GIORNALE” (“Salvini, occhio al Rolex”, “Sud zavorra
dell’Italia”): gli abbiamo chiesto di protestare con il giornale che
sponsorizzano per i danni subiti… Quando avviamo certe proteste (sempre
più frequenti e con successi e consensi crescenti) lo facciamo non per
"punire" ma per "educare": ci interessa che chi pensa, scrive o dice
certe cose (magari antinapoletane o antimeridionali) capisca la gravità
di quello che pensa, dice o scrive. E ci interessa che lo capisca anche
chi legge o ascolta (dalle nostre parti come dalle sue). I luoghi
comuni, gli slogan, le "ironie", dopo 150 anni di tolleranza, hanno
creato e fatto crescere le questioni meridionali tra (immotivatissimi)
complessi di superiorità padani e (immotivatissimi) complessi di
inferiorità meridionali (gli stessi che dal web o dagli stadi magari
passano nei media nazionali e diventano scelte -razziste- di governo in
questa Italia da sempre spaccata -per diritti e servizi- in due). Grazie
a tutti noi e a tutti voi, anche con un post, una mail o un comunicato
stampa (ecco a cosa serve questa roba) stiamo dimostrando che l'epoca
della tolleranza è finita ed è iniziata quella della re-azione e
dell'orgoglio e, forse, quella di un nuovo Sud, amato e rispettato come
merita. Andiamo (ovviamente) avanti e continuate a segnalarci quello che
non va e a “combattere” con noi per Memoria Orgoglio e Riscatto! PS Qualcuno commenta con la tesi "non accettiamo le scuse": siamo rammaricati ma non credo che abbiamo alternative e per cultura e tradizioni non prevediamo punizioni corporali o fucilazioni...
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