VENERDI' 27 APRILE, ORE 18.30, presso il presso il Napoli club “Cercola Partenopea” (Corso Riccardi 245, Cercola), conferenza storica: “NAPOLI 1799, tra trono e repubblica, altare e
patibolo, lazzari e
giacobini”, con la partecipazione del Sindaco di Cercola, Vincenzo
Fiengo; introdurrà i lavori Tony Manna (presidente del circolo
ospitante), interverranno: la prof.ssa
Veronique Autheman
(storica francese), il prof. Gennaro De Crescenzo (storico e presidente
del Movimento Neoborbonico), Fiore Marro (presidente di Comitati Due
Sicilie), Davide Brandi (presidente Ass. I Lazzari). Un’altra
dimostrazione della volontà di unire un popolo attraverso il tifo
sportivo, la ricerca storica, l’appartenenza identitaria, fondamentale
per ridare memoria, orgoglio, riscatto a un popolo pieno di dignità,
coraggio e amore per la propria terra. A oltre due secoli di distanza la
Resistenza borbonica del 1799 rivive una ricostruzione storica anche a
Cercola: una Insorgenza non certo passiva, come raccontano i cattivi
maestri della storiografia italiana; i tentativi dei giacobini di
trasformare la società napoletana, sostituendo le croci con gli alberi
della libertà, ebbero la reazione dei lazzari e della plebe di Napoli e
delle forti bande sanfediste del cardinale Ruffo… il finale con
l’epilogo del bagno di sangue fu il frutto sconsiderato del tradimento e
della vigliaccheria dei giacobini: tutto contribuisce a fare di questo
breve ma intenso momento un evento unico nella storia di Napoli e
dell’intero Mezzogiorno. Emblematica al riguardo anche la notorietà dei
personaggi di entrambi i fronti . Da un lato il re Ferdinando IV e
l’energica moglie austriaca Maria Carolina, l’ammiraglio Nelson,
l’eroico cardinale condottiero Fabrizio Ruffo, Michele Pezza detto Fra’
Diavolo e gli altri capi massa sanfedisti. Dall’altro lato il generale
Championnet e i traditori napoletani, da Carlo Lauberg a Mario Pagano,
da Vincenzo Russo a Donato Cirillo, a Francesco Caracciolo a Ettore
Carafa, fino alle due note figure femminili della rivoluzione, dalla
“leggera” Luisa Sanfelice, alla ex bibliotecaria borbonica Eleonora de
Fonseca Pimentel, fino ai tanti altri rivoluzionari, militari, nobili,
borghesi, che dall’inizio all’epilogo della vicenda saranno i
protagonisti di massacri mai raccontati o raccontati male: semplici
episodi di alto tradimento contro uno Stato riconosciuto. Raccontare e
resistere, allora, per riabilitare le figure dei Baccher, e dei tanti
resistenti borbonici che meritano ora e sempre onori e lodi. Ecco il
motivo di un evento come quello che si terrà appunto a Cercola presso il
Club Napoli “Cercola Partenopea”, perché “la storia non è sempre come
ce la raccontano”, ha scritto Pino Aprile e mai come nel caso del 1799
ha ragione. Da oltre due secoli prevale (nelle scuole come nelle
accademie come nei nomi di strade e di piazze) la retorica del 1799
tutta di parte francese e giacobina. Mai come nel 1799, invece, il
racconto deve essere finalmente diverso: da una parte i
napoletani/meridionali (cristiani, duosiciliani, borbonici,
sanfedisti), dall’altra invasori e traditori di Napoli e del Regno di
Napoli. E i secondi massacrarono i primi e i primi furono comunque degli
eroi… Ecco perché ne parliamo a Cercola il 27 aprile… Memoria, orgoglio
e riscatto, anche per il 1799 e anche a Cercola… DA “BELVEDEREEWS”, Fiore Marro |