LA RETE DI INFORMAZIONE E DI INDIRIZZO DEL REGNO DELLE DUE SICILIE COMPIE QUINDICI ANNI. In questi anni di intensa attività migliaia sono stati i messaggi di Rete, infiniti e continui i contatti con i nostri lettori. Un lavoro costante, impegnativo, spesso faticoso, ma fonte di grandi soddisfazioni, portato avanti con slancio ed entusiasmo dalla minuscola
Redazione di
sede e dagli efficientissimi ed indispensabili collaboratori esterni.
Oltre alla diretta diffusione delle informazioni attraverso i Notiziari
della Rete, le notizie sono state rimbalzate attraverso l’omonimo sito
internet (www.reteduesicilie.it), i link dei siti correlati
www.neoborbonici.it, www.ilnuovosud.it ed i numerosi ed affollati
gruppi di Facebook, guidati magistralmente dai nostri “Tiragliatori
scelti”, raggiungendo giornalmente svariate decine di migliaia di
lettori con una crescita esponenziale di consensi e di adesioni. La
sistematica diffusione dei notiziari a decine di migliaia di utenti,
hanno reso necessaria l’iscrizione della Testata di Informazione presso
il Registro della Stampa, con tutti i relativi adempimenti previsti
dalle norme, e si è dovuto provvedere ad attivare, presso i gestori
server di diffusione, i servizi di autenticazione dei messaggi e-mail
inviati giornalmente. E’ chiaro che la mole di informazioni tematiche
diramate hanno fatto assumere alla nostra Rete sempre più la funzione di
una vera e propria agenzia stampa duosiciliana dalla quale e verso la
quale attingere ed inviare informazioni. Oggi che nuovi strumenti di
informazione, di divulgazione e contatto sono ormai alla portata di
tutti la Rete potrebbe terminare qui il suo lavoro, sicuri di aver
apportato un valido contributo al riscatto identitario della nostra
Gente. Ma, come disse il sempre presente Don Paolo Capobianco: “(...)
Non è la nostra, ma la volontà del Signore, gli auspici dei nostri
Augusti Principi e l’amore e la speranza della nostra gente a muovere le
azioni dei veri figli della Patria Napolitana (...)”. Un abbraccio
fraterno a tutti. Cap. Alessandro Romano CHI ANCORA NON E’ ISCRITTO PUO’ INVIARCI UNA MAIL A comitato@legittimisti.it per l’iscrizione (gratuita) alle rete via mail.
Un po' di storia Quando
colleghiamo i nuovi utenti, spesso ci chiedono se quella data, il 15
marzo del 2003, da noi indicata in apertura quale inizio delle
“trasmissioni” della Rete, corrisponde a qualche preciso evento. In
effetti il 15 marzo del 2003 giunsero i Savoia a Napoli e in quel
giorno, come non mai, una incredibile moltitudine di legittimisti si
diedero appuntamento davanti al Duomo per accoglierli nel dovuto modo.
Già da una settimana, con un appassionato ed instancabile “tam tam
telematico” e telefonico, gli attivisti neoborbonici vicini e lontani si
stavano organizzando per ritrovarsi a Napoli dove manifestare il
proprio dissenso per quella sgradita visita e contrapporre con orgoglio
la propria presa di coscienza identitaria al rappresentante di una
dinastia che dell’infamia, della sopraffazione, della violenza e della
menzogna aveva fatto la sua bandiera. Ci lasciammo soddisfatti e fieri
dopo una giornata indimenticabile: migliaia di persone avevano impedito
l’accesso al Savoia nel luogo più sacro della nostra antica Capitale. La
promessa fu di restare in contatto per gli eventi futuri e per una
“comunione più stretta di intenti e di ideali”. Nacque così la Rete con
l’impegno di operare un’informazione dedicata, veritiera e puntuale. Da
quell’ormai lontano marzo del 2003, ne è passata di acqua sotto i ponti,
gli utenti collegati si sono moltiplicati esponenzialmente ed il loro
numero è in una continua e “preoccupante” ascesa. Per meglio coadiuvare
le attività di ricerca storica e promozione della verità, da qualche
anno è stato costituito un Comitato di lavoro che, tra l’altro, in
perfetta sinergia con il Movimento Neoborbonico e le altre realtà
neolegittimiste, periodicamente traccia una programmazione a lungo ed a
media scadenza finalizzata alla rivalutazione identitaria del nostro
Popolo ed alla tutela dei Simboli sacri della nostra Patria. Tuttavia
un’opera, la nostra, spesso strumentalmente travisata e maldestramente
imitata, se non apertamente aggredita, da chi, mal sopportando la
sistematica azione di difesa dell’autenticità degli ideali e dei simboli
del nostro antico Regno, vorrebbe in qualche modo avere campo libero
per poterne disporre a piacimento per un uso distorto ed assolutamente
improprio.
|