IL RAZZISMO (SOTTILE E VERGOGNOSO) DEI BERGAMASCHI CON LOMBROSO SULLO STADIO E SULLE BANDIERE. E QUALCUNO DICE ANCORA CHE “E’ SOLO CALCIO”… RICHIESTO (INUTILMENTE) L’INTERVENTO DELLA FIGC (COMUNICATO
SU "IL MATTINO",
TUTTONAPOLI E NUMEROSI GIORNALI). Durante la partita Napoli-Atalanta, i
tifosi bergamaschi sono andati oltre i soliti cori e i soliti
striscioni: hanno esposto una bandiera con l’immagine dello scienziato
folle veneto-sabaudo Cesare Lombroso sintetizzando in maniera efficace
tutto il loro razzismo: Lombroso fu l’ideatore di teorie razziste
anti-calabresi e anti-meridionali durante il periodo del cosiddetto
"brigantaggio". Da lì a (evidentemente) ad oggi il filo rosso che lega
il passato al presente: da Lombroso partì l’idea dei meridionali “nati
per delinquere”, di una razza che non si poteva redimere e salvare e che
meritava i massacri durante l’unificazione e (in fondo) le mancate
risoluzione delle questioni meridionali da oltre 150 anni.
Quell’immagine orribile dell’inventore del razzismo antimeridionale
dimostra (ovviamente) che non si tratta solo di calcio, che i razzisti
dei cori sono razzisti davvero,che la battaglia del Comitato No Lombroso
e del Comune di Motta Santa Lucia contro il museo torinese che conserva
i resti e i crani di molti dei cosiddetti “briganti” è una battaglia
giusta e attuale (se quelle teorie arrivano fino ad una curva di uno
stadio e fino ai tanti idioti razzisti che la occupano), che noi tutti
non possiamo e non dobbiamo smettere di denunciare chi volle e continua a
volere due Italie con una delle due ridotta a colonia. Il Movimento
Neoborbonico ha inviato una richiesta di intervento urgente presso gli
organi della Federcalcio anche se ormai le discriminazioni
antinapoletane sistematicamente sottolineate (recentemente anche da
calciatori e allenatore del Napoli) sono sempre più ignorate e
tollerate. Copia della denuncia sarà inviata anche alla Commissione
Europea contro il Razzismo e l'Intolleranza (ECRI) presso il Consiglio
d'Europa che (su sollecitazione del Movimento Neoborbonico) sta
vagliando da tempo il caso in un apposito dossier (si tratta, ormai, di
un vero e proprio reato: "istigazione all'odio razziale").
COMUNICATO PUBBLICATO DA OLTRE CENTO SITIE RIVISTE (IN PRIMIS "IL MATTINO")
TESTO-ESPOSTO INVIATO CON POSTA CERTIFICATA ALLA FIGC
ESPOSTO CON RICHIESTA URGENTE DI INTERVENTO Alla cortese attenzione della Procura Federale e dell’Ufficio Legale della FIGC, Roma, via Gregorio Allegri 14, 00198
In
data 2/1/18, durante l’incontro di calcio Napoli-Atalanta valido per la
Coppa Italia, presso lo stadio San Paolo di Napoli, nel settore ospiti,
veniva esposto, per tutta la durata della partita e come ripreso anche
dalle telecamere della Rai (foto allegata), uno striscione con i colori
dell’Atalanta e con l’immagine del famoso “scienziato” Cesare Lombroso. I
tifosi bergamaschi, non nuovi ad iniziative caratterizzate dalla
discriminazione territoriale e a vere e proprie forme di razzismo contro
i Napoletani (tifosi e non) con la reiterazione, almeno negli ultimi 10
anni, di cori spesso anche sanzionati dalla FIGC, hanno in questo modo
inteso “giustificare” il loro razzismo inneggiando a Lombroso che fu il
contestato e (in seguito) confutato teorizzatore delle teorie relative
alla inferiorità della razza “calabrese e meridionale” con studi che
anche la scienza ufficiale ha di fatto cancellato e che, secondo alcune
tesi, sarebbero addirittura alla base delle teorie dell’antisemitismo
nazista. L’episodio è
quanto mai grave poiché offende in maniera pesante milioni di
Napoletani e di meridionali e si configura (gli scriventi si riservano
di agire nelle sedi opportune anche in tal senso) come una vera e
propria “istigazione all’odio razziale” (legge 25 giugno 1993, n. 205). Si
evidenzia alla FIGC che sono sempre più numerose le dimostrazioni di
discriminazione territoriale a danno dei Napoletani, ormai
“depenalizzate” o punite solo con lievissime sanzioni disciplinari e che
lo stesso “clima” ha favorito già un episodio di gravissima
intolleranza riferibile allo stesso “clima” (come riportato nelle
motivazioni sentenza di primo grado a carico di Daniele De Santis dopo
l’assassinio del giovane Ciro Esposito, Tribunale di Roma, 2015). Della
stessa questione è stata informata la Commissione Europea contro il
Razzismo e l'Intolleranza (ECRI) presso il Consiglio d'Europa che sta
vagliando da tempo il caso in un apposito dossier (27/7/17). Si
richiede, pertanto, un immediato e severo intervento per l’episodio
citato e per i futuri e prevedibili episodi.
Napoli 3/1/18
Prof. Gennaro De Crescenzo (presidente Associazione Culturale Neoborbonica); Avv. Antonio Boccia (Ufficio Legale Associazione Culturale Neoborbonica).
|