GALLI DELLA LOGGIA, IL CORRIERE, IL SUD E QUELLE STRANE "SOLUZIONI FINALI"... Il prof. Galli della Loggia, sul Corriere del 15/12/17, dopo oltre 150 anni, ha finalmente
trovato la soluzione
“per salvare il Sud”! Un salutare, miracoloso e decisivo "stato
d'assedio". In sintesi la proposta prevede: super-poteri ad un generale;
sospensione dei sindaci incapaci
(altro che ministri o ex ministri nazionali e in galera!), controllo dei
contratti aziendali e degli appalti (altro che tangenti del Mose di
Venezia!), sequestro o distruzione dei motorini non assicurati e dei
telefonini ai meridionali di età inferiore ai 16 anni (altro che crac
Parmalat!), arresto dei meccanici truccatori di motorini, di chi non
paga il biglietto sul pullman e di chi non fa la differenziata (altro
che scandali delle banche tosco-padane!). Se alla luce di dati reali e
di cronache reali e non di superficiali e strane supposizioni molto
vicine a preconcetti in stile para-leghista, però, qualcuno potesse,
invece, essere sfiorato dal dubbio che gli evasori fiscali sono più
"consistenti" al Nord o che non pochi sindaci del resto dell'Italia sono
altrettanto incapaci, allontani tutti i suoi dubbi: lo stato d'assedio
vale solo "da Forcella a Gioia Tauro e non nell’intera Penisola, sia
chiaro" ed è una decisione non presa d'impulso (Galli "ci pensa da
tempo") e carica di certezze ("dopo tutto siamo più forti, abbiamo più
armi e migliori – siamo migliori, vivaddio, e siamo dalla parte
giusta!"). Difficile commentare ma ci proviamo. Prima di tutto qualche
suggerimento. Provocazione per provocazione, come ha fatto a non pensare
a dei grandi campi di rieducazione in cui "concentrare" tutti questi
meridionali impuniti? E perché non rispolverare le sane e belle teorie
lombrosiane che illustravano (anche scientificamente) le motivazioni
vere di questa "illegalità diffusa e di questo degrado civile e
culturale"? Un appunto, però, dobbiamo muoverlo: le sue tesi sono state
già applicate e con ottimi risultati intorno al 1860, quando (con
centinaia di migliaia di vittime!) i suoi illustri "predecessori" (da
Fumel a Cialdini) definivano "affricani" gli irredimibili meridionali o
fucilavano sul posto e senza processo migliaia di "briganti e non
briganti" o quando deportavano "gli oziosi, vagabondi e le persone
sospette" con la famigerata Legge Pica del 15 agosto 1863 in deroga (al
pari della proposta-Galli) ai principi costituzionali. Tenendo da parte
le ironie, però, resta l'amarezza di dover commentare un articolo come
questo, pubblicato sul Corriere e nell'agghiacciante silenzio-assenso di
tanti intellettuali ufficiali (meridionali “in primis”). Resta il
timore che provocazioni come questa, dopo essere state linea di governo
per oltre 150 anni, possano essere utili per continuare la stessa linea
di governo e continuare a non risolvere questioni meridionali nate
(solo) dopo l'unità d'Italia mentre i nostri giovani continuano a
partire (200.000 laureati solo negli ultimi 10 anni) e ad avere la metà
dei diritti, del lavoro, dei servizi e delle speranze di quelli del
resto dell'Italia e dell’Europa. Magari (applicando la linea-Galli)
erano tra quelli che non pagavano il biglietto dei pullman e
l'emigrazione è una punizione fin troppo mite. Prof. Gennaro De Crescenzo, Napoli |