AGGIORNAMENTI: GLI "SCIENZIATI" RIVEDONO CLAMOROSAMENTE I DATI (l'epicentro era a piazza Maio) e per Boschi "gli ischitani potranno chiedere i danni di immagine". ISCHIA OLTRE ISCHIA E
QUELL'ITALIA (GIÀ)
DIVISA... "MORTI ABUSIVE", "L'ISOLA DEGLI ABUSI", "SE LA CASA ABUSIVA
CROLLA NON È COLPA DEL TERREMOTO", "TERREMOTO INNOCENTE", "TROPPI CROLLI PER UNA
SCOSSA"... Sono questi i titoli dei maggiori quotidiani nazionali del
Centro-Nord. Qualcuno si è opposto in questi giorni ad un evento
culturale, un giorno della memoria per il Sud, temendo che possa
addirittura "dividere l'Italia" ma possiamo garantirvi che l'Italia è
già divisa. È divisa mentre nei tg nazionali scorrono le immagini di una
protesta ischitana di 7 anni fa contro l'abbattimento di alcune case
("lo vedete? È colpa loro!"). È divisa mentre non un solo giornalista ha
l'umiltà e la correttezza di ascoltare quello che tanti esperti dicono
da ore ("l'abusivismo è un reato e va punito ma non c'entra nulla con i
crolli di case vecchie", "i gradi registrati sono relativi per questo
tipo di terremoti"...). È divisa mentre qualche ministro ripete gli
stessi titoli di quei giornali in vista magari di finanziamenti da (non)
concedere (e, come diciamo sempre, "prima il Nord" è linea di governo
da 150 anni). È divisa mentre gli stessi giornalisti, senza alcuna
umanità (parliamo di umanità e non pretendiamo professionalità),
emettevano sentenze come se già avessero fatto inchieste lunghe e
complesse e proprio durante le ore nelle quali quegli eroici pompieri
scavavano ancora per salvare quei poveri bambini ("Il miracolo dei tre
bambini" è l'unico titolo "umano", "normale" e forse non a caso è il
titolo della Gazzetta del Mezzogiorno di Bari). Che differenza c'è tra
quei titoli e quei post di alcuni idioti padani che hanno festeggiato la
tragedia di Ischia? Quando si fanno prevalere pre-concetti e
pre-giudizi la parola da usare è una: "razzismo". Perché (altro che
vittimismo, magari fosse vittimismo), puoi avere una laurea o non
averla, puoi essere leghista o comunista ma quei post e quei giornali
hanno fatto prevalere pre-concetti e pre-giudizi solo perché quella
tragedia si è verificata a Ischia, Campania, Sud e -si sa- se pure
avviene una tragedia "là", "è sempre colpa loro". E lo schema è lo
stesso di 150 anni fa quando diventammo vittime ma "per colpa nostra"
perché eravamo "già arretrati" (e non era vero) o perché eravate "già in
guerra tra voi" (e non era vero)... Quanti, però (dopo la bella ondata
di solidarietà seguita al terremoto emiliano-romagnolo), hanno saputo
che quei capannoni crollati erano illegali o fuori norma? Quanti, prima
di correre a spalare il fango, si sono chiesti se quelle case liguri
erano o no legali? Il presidente del consiglio ha dichiarato che
l'Italia è vicina e solidale con le vittime (neanche ci hanno fatto
sapere chi sono e che ci facevano sotto quelle pietre): quanti al Nord
(e anche al Sud) dopo il lavaggio di cervello subito in queste ore
sarebbero disposti a versare una lacrima o un euro per "quelli lì che in
fondo se la sono cercata" o (qualcuno lo ha detto davvero) "comprano
mobili belli ma non costruiscono case sicure" o (lo ha detto Graldi in
Rai) "pretendono egoisticamente dallo Stato assistenza, conforto o anche
una bottiglietta d'acqua ma non hanno fatto niente per lo Stato". È
divisa questa Italia e una parte (da 150 anni) è convinta di essere
migliore dell'altra (e l'altra parte spesso ci ha creduto e ci crede), è
convinta di avere il diritto di avere più diritti (e l'altra parte si è
rassegnata o si rassegna). E, intanto, qualcuno combatte contro le
giornate per la memoria del Sud. E continueremo a combattere anche noi
perché in questa Italia già divisa forse un nuovo orgoglio, un nuovo
senso di appartenenza e un vero e nuovo amore per questa terra vittima
dei terremoti come dell'indifferenza e dell'odio possono farci
riacquistare una dignità perduta da troppo tempo (e non per colpa
nostra). E forse per questo, per questa rabbia e per questa speranza e
con le immagini di quei bambini sotto le macerie ancora negli occhi,
stanotte è difficile dormire. GDC
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