DIALOGO SURREALE TRA UN ACCADEMICO CON PATENTE DI STORICO E UN NEOBORBONICO (SENZA PATENTE). Allegato il botta e risposta pubblicato su sinitrainrete.info dopo la pubblicazione dell'articolo del
del prof. Carlo Spagnolo sul giorno della memoria. SPAGNOLO 1. Nemmeno
si riconosce la complessità della successiva vicenda dei “briganti”, la
differenza tra i soldati filoborbonici capitanati da Ruffo, i reduci
garibaldini"... DE CRESCENZO 1 Ma
abbiamo capito bene? Non è chiara per noi la forma o veramente il prof
in questione inserisce “nella complessità della successiva [successiva
al 1860] vicenda dei briganti” addirittura “i soldati filoborbonici
capitanati da Ruffo” [morto 33 anni prima del 1860 e -se fosse vera la
tesi- durante l'impresa avrebbe vantato oltre 116 anni]? Davvero non
ricorda che quelli di Ruffo (nel 1799!) non erano "soldati
filoborbonici" ma volontari antifrancesi organizzati da Ruffo dopo i
massacri subiti in circa 5 mesi (oltre 60.000 vittime). SPAGNOLO 2 I
Ruffo contribuirono al finanziamento delle bande dei "briganti" dopo la
caduta della monarchia borbonica, con l'idea di restaurarla. Il
principe Ruffo fu tra i coordinatori a Parigi delle operazioni militari
nel 1861-63, mentre il defunto card. ruffo che aveva capitanato la lotta
antigiacobina venne preso a modello della 'resistenza' legittimista. DE CRESCENZO 2 Caro
prof, ma non era meglio dichiarare che quel passaggio del suo articolo
(quei "soldati filoborbonici capitanati dal Ruffo" riferiti al
brigantaggio post-unitario) non era molto "felice" invece di cercare
strane giustificazioni? Se lei, infatti, si fosse riferito alla
"famiglia Ruffo che finanziava e coordinava [!] i briganti", avrebbe
scritto "finanziata DAI Ruffo" e non "capitanata" per giunta "DAL Ruffo"
(in famiglia quello famoso che "capitanava" era Fabrizio, il Cardinale
del 1799 e non altri!). Trattasi di questione logico-grammaticale e non
storiografica.
ALLEGATA LA RISPOSTA COMPLETA (dal sito sinitrainrete.info)
QUEL
RUFFO ANTISABAUDO ALLA BELLA ETÀ DI 116 ANNI (E IL PROF PEGGIORA LA
SITUAZIONE)... Su sinistrainrete l'articolo del prof. Carlo Spagnolo
(Università di Bari, quella delle firme per impedire il giorno della
memoria al Sud) ci aveva sorpresi soprattutto per una grande "stranezza"
relativa ai fatti dal 1799 al 1861... La sua replica alla mia nota
peggiora la (sua) situazione. Ecco la mia controreplica con un commento
che posso sintetizzare in 3 lettere: MAH (e qualcuno accusa i
"revisionisti" di non avere la patente di storici...). Gentile
prof. Spagnolo, in premessa: se "non entra nel merito dei commenti"
ora, quando potrebbe/vorrebbe mai tornarci? Così conferma solo i dubbi
che ormai in tanti hanno sugli accademici e cioè che non gli convenga
entrare nel merito rifugiandosi in generiche e astratte teorie. Entriamo
nel merito: 1) Non era meglio dichiarare che quel passaggio del suo
articolo (quei "soldati filoborbonici capitanati dal Ruffo" riferiti al
brigantaggio post-unitario) non era molto "felice" invece di cercare
strane giustificazioni? Se lei, infatti, si fosse riferito alla
"famiglia Ruffo che finanziava e coordinava [!] i briganti", avrebbe
scritto "FINANZIATA" "DAI Ruffo" e non "capitanata" per giunta "DAL
Ruffo" (in famiglia quello famoso che "capitanava" era Fabrizio, il
Cardinale del 1799 e non altri!). Trattasi di questione
logico-grammaticale e non storiografica. 2)
I fucilati di Bronte non erano "borbonici"? E chi ha scritto il
contrario? Dovrebbero essere annoverati, però, tra le vittime
meridionali dell'unità d'Italia in quanto fucilate dai padri della
patria italiana (Bixio/Garibaldi) e non prima e non da altri. PS È il
Macry che lei cita a definire "la parte peggiore della società
siciliana" quella che aderì al "partito" garibaldino e ormai sono in
pochi a puntare sulla tesi della Sicilia tutta antiborbonica... 3)
Nessuno parla di ragioni o torti ma di verità e giustizia dopo 150 anni
perchè per 150 anni è stata ricordata e celebrata solo la parte dei
"vincitori" giudicata "dalla parte della ragione" (e allora le/vi stava
bene che si dividesse il mondo in buoni e cattivi?). 4) Alla teoria del
"crollo interno del Regno non credeva neanche Croce che attribuiva ad un
"trauma esterno" (leggasi "invasione") quel crollo. Lei continua a
crederci? 5)
A lei risulta una "subalternità delle masse" in epoca borbonica? A noi
risulta che quelle masse con i Borbone sopravvivevano nella loro patria,
non erano costrette ad emigrare e non venivano massacrate come durante
l'unificazione. 6) Nessuno vuole "celebrare i Borbone" ma solo far
conoscere a tutti com'è avvenuta e a vantaggio di chi l'unificazione e
nessuno vuole dividere l'Italia. L'obiettivo è proprio il contrario:
unirla nella verità per assicurare quello che in 150 anni (per le colpe
di classi dirigenti complici e dei loro "formatori") non abbiamo
assicurato ai nostri giovani perché da 150 anni hanno la metà dei
diritti, del lavoro, dei servizi e delle speranze di quelli del resto
dell'Italia e dell'Europa. E questo non mi sembra né "di sinistra" e
neanche di destra o di centro... Semplicemente non mi sembra giusto.
Tutto qui. Cortesi saluti. Prof. Gennaro De Crescenzo
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