Nato nel 1993 con il Movimento Neoborbonico, il progetto "COMPRASUD" continua con la Fondazione Il Giglio più necessario e attivo che mai.... Ecco il link del nuovissimo sito con le prime adesioni https://www.progettocomprasud.com Allegata anche la sintesi del progetto.
Allegata anche la sintesi del progetto. UN PATTO TRA PRODUTTORI E CONSUMATORI Il Progetto CompraSud è un patto tra produttori e consumatori del Sud per il Sud, fondato sulla comune identità culturale. La
formula è questa: il consumatore meridionale privilegia nei suoi
acquisti le imprese del Sud, e tra esse le imprese che aderiscono al
Progetto CompraSud. Queste ultime gli offrono vantaggi sotto forma di
sconti o di agevolazioni negli acquisti. RITROVARE L’IDENTITÀ CULTURALE ED IMPRENDITORIALE Il
Progetto CompraSud nasce dalla consapevolezza storica che è falsa
l’immagine di un Sud misero e arretrato al momento dell’unificazione,
che a tutti noi è stata inculcata dalla cultura scolastica, ed è falsa
l’immagine che la politica ed la divulgazione ci propongono oggi di un
Sud immobile, radicato nell’assistenzialismo, e votato ad una politica
dell’emergenza. Ciò è funzionale a farne soltanto un mercato di sbocco
dei prodotti del Nord. La
decadenza dell’industria meridionale ed il sottosviluppo economico
dell’attuale Sud, sono iniziati dopo l’unificazione d’Italia, con lo
smantellamento e la svendita delle grandi industrie a partecipazione
statale e private del Regno delle Due Sicilie, e dopo che il nuovo
sistema fiscale imposto dal Piemonte – che doveva ripianare i debiti
accumulati con le guerre di aggressione definite “Risorgimento” – ha
strangolato l’impresa privata, costringendo i meridionali
all’emigrazione o ad una condizione di subalternità economica
permanente. Sostanzialmente, la situazione oggi non è cambiata. Il
Sud è penalizzato dal cosiddetto “sistema Italia”. Pensiamo soltanto al
gap infrastrutturale con l’area Nord dell’Italia, al blocco delle
esportazioni verso la Russia, una voce significativa dell’Export
meridionale, imposto dalle sanzioni dell’UE. In
quello che oggi si chiama Mezzogiorno le famiglie sono più vessate dal
fisco, a causa delle pesanti addizionali imposte da Regioni e Comuni.
Nel 2015, ben 8 città del Sud erano in testa alla classifica delle città
italiane per ammontare delle tasse sulla famiglie. Il
Sud è l’unica delle 81 regioni dell’UE de-bancarizzata, cioè priva di
una banca di dimensioni medio-grandi con direzione sul proprio
territorio. Questo spiega perché l’accesso al credito è più oneroso per
gli imprenditori meridionali e perché le banche che raccolgono il
risparmio dei Meridionali lo investano quasi esclusivamente al Nord,
restituendo alle nostre regioni soltanto le briciole. La
spesa dei Meridionali in prodotti di consumo è di circa 72 miliardi di
euro (l’ammontare di due o tre leggi finanziarie) ma per il 90% circa
ritorna al Nord – secondo una stima dell’economista ed ex ministro
dell’Economia Paolo Savona – e fuoriesce dal circuito economico del Sud,
creando un’economia da colonia. GUARIRE DAL COMPLESSO DI INFERIORITÀ È necessario un cambio di mentalità. Il Sud deve fare squadra e sistema con se stesso. Dobbiamo
recuperare la nostra identità anche in campo industriale, e guarire dal
“complesso di inferiorità” che come consumatori ci spinge ad acquistare
i marchi pubblicizzati del Nord o esteri, e come imprenditori ci
costringe a pensare in piccolo in termini di concorrenza. Dobbiamo
recuperare e valorizzare la sapienza ed il valore delle nostre
produzioni, delle tante eccellenze industriali del Sud e “fare rete” tra
le imprese del Sud. Lo
abbiamo già fatto in passato e la nostra storia ci dice che il Sud ha
energie, idee ed esperienza per uscire dal sottosviluppo e dalla
condizione di subalternità economica e riprendere il cammino di uno
sviluppo autopropulsivo. Il
Progetto CompraSud è un progetto-pilota, di orientamento del
consumatore meridionale e delle imprese, che ricostruisce il filo
spezzato della identità culturale tra produttori ed acquirenti e ricrea
solidarietà. DA WWW.EDITORIALEILGIGLIO.IT |