26 GIUGNO "GIORNATA MONDIALE CONTRO LA TORTURA" E NOI RICORDIAMO FENESTRELLE E LA NOSTRA GENTE |
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26 GIUGNO "GIORNATA MONDIALE CONTRO LA TORTURA" E NOI RICORDIAMO FENESTRELLE E LA NOSTRA GENTE torturata (massacrata, deportata, umiliata e dimenticata) durante l'unificazione italiana. Luogo-simbolo la fortezza-lager di Fenestrelle nella quale furono richiusi tanti soldati
delle Due Sicilie:
incatenati e al gelo, a migliaia di chilometri dalle loro case, in tanti
non tornarono più, nonostante le tesi "negazioniste" di qualcuno (in
testa il prof. Alessandro Barbero). Nel Museo dei Carabinieri di Roma si
attesta che quei soldati furono OLTRE 40.000: quel Museo non è un museo
allestito dai neoborbonici e la percentuale di mortalità in quelle
strutture era di circa il 20% (fate voi i drammatici conti). "Dopo la
battaglia del Volturno oltre 40.000 prigionieri napoletani furono
rinchiusi nella fortezza di Fenestrelle (Torino)". NOTA.
Da oltre 1200 giorni, da quando è stato pubblicato il libro di Gennaro
De Crescenzo, "Il Sud dalla Borbonia Felix al carcere di Fenestrelle”),
il prof. Barbero a queste domande NON HA RISPOSTO: 1) E’ vero che ha
dichiarato chiusa la questione dei soldati delle Due Sicilie consultando
solo 65 unità archivistiche delle 2773 presenti sul tema solo
all’Archivio di Torino? 2) E’ vero che ha consultato solo i documenti
dell’Archivio di Torino e, in tutto, 1 mazzo all’Archivio di
Alessandria, una decina a Roma e 1 a Pinerolo? 3)
E’ vero che ha consultato i documenti solo tra il 1860 (in parte) e il
1862 (in parte)? 4) E vero che negli archivi anche molto più recenti
gran parte dei documenti che si ricercano non si trovano più? 5) E’ vero
che a Fenestrelle erano in uso “catene, rasatura, catene da 6 a 18
maglie, bastonature e banchi di rigore”? 6) E’ vero che tra il 1860 e
gli anni successivi furono portate a Fenestrelle diverse migliaia di
soldati meridionali (come il museo dei Carabinieri di Roma allestito in
piena epoca fascista)? 7) E’ vero che furono deportati al Nord (a
Fenestrelle e altrove) non meno di 60.000 soldati meridionali, che nella
stragrande maggioranza dei casi non vollero “passare al nemico” e che
la percentuale di morti nelle carceri del Piemonte in quegli anni era
del 20%? Quando si trattano argomenti così delicati e complessi bisognerebbe essere prudenti e obiettivi. RISPETTO PER LA NOSTRA MEMORIA STORICA! |