CIALDINI, BARBAGALLO, DEMA... MEMORIA, CONFUSIONE E (TARDIVI E SURREALI) PENTIMENTI? |
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Il prof. Francesco Barbagallo su Repubblica del 25/5/17 ha scritto una nota contro i "giorni della memoria" ed in difesa di Ciadini. Il prof. Salvatore Pace (Dema, il movimento di De
Magistris) ha risposto ma ci ha lasciato molti dubbi (anche più di
quelli che ci ha lasciato Barbagallo al quale replicheremo dopo la
preannunciata pubblicazione di tutte le note). Pace, in sintesi, si
dissocia dalla proposta del "giorno della memoria"; si dissocia dalle
tesi "semplificatorie e primitive di contrapposizione Nord-Sud"; si
dissocia da "narrazioni storiograficamente incerte" (ma -secondo noi-
servirebbero nomi e cognomi e passi dei testi "incriminati"); si
dissocia da chi utilizza quelle tesi "populisticamente per immediati ed
effimeri riscontri politici" (accusa che qualcuno -secondo noi- magari
potrebbe rivolgere proprio a Dema). Sottolinea che l'unità d'Italia per
Dema è valore primario ed è "identità storica" ma sottolinea anche la
subalternità in cui è stato tenuto il Sud e il suo "ulteriore
impoverimento" post-unitario (ma -aggiungiamo noi con Davis, Tanzi,
Daniele, Malanima o Collet- il Sud pre-unitario era tutt'altro che
povero). Cita Gramsci ma dimentica che fu proprio Gramsci a parlare del
massacro dei meridionali che "scrittori salariati cercarono di infamare
con il marchio di briganti" (il contrario della tesi di Barbagallo che
li ritiene "endemici" e semplici criminali). Intanto, poi, loda la
"assoluta chiarezza e competenza storiografica" di Barbagallo ma non
replica, in sostanza a Barbagallo e ci fa sospettare che concordi con
lui a proposito del tema al centro di questo dibattito e cioè la revoca
della cittadinanza a Cialdini, un generale che per Barbagallo fece
semplicemente il suo dovere in una guerra "sanguinosa da entrambe le
parti" (come se fosse normale invadere una Nazione antica e consolidata e
massacrarne popolazioni che, ovviamente, cercarono legittimamente di
difendersi). Insomma: tutto e il contrario di tutto, come spesso capita
con De Magistris anche su altri temi, con il sospetto di un tardivo e
surreale pentimento di quella scelta anti-cialdiniana del consiglio
comunale (scelta mai citata nella replica eppure al centro della nota di
Barbagallo). Il tutto mentre appena qualche ora fa il giovane e famoso
filosofo piemontese Diego Fusaro sintetizzava in maniera semplice e
chiara i termini della questione meridionale/colonizzazione del Nord ai
danni del Sud (Rai Due 25/5)... Il tutto mentre aspettiamo ormai da mesi
ancora gli esiti comunali della proposta del "giorno della memoria"
(dello studio e della riflessione) approvato all'unanimità in Basilicata
ed in molti comuni calabresi dopo le mozioni di M5S. E così aumentano
dubbi e confusione. E parliamo (per ora) di storia. Solo di storia... Gennaro De Crescenzo
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