PONTIDA, GALASSO E IL SUD... |
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A margine della manifestazione "terrona" di Pontida (tutto è sembrato, però, tranne che una manifestazione "terrona"), ottima e incalzante intervista di Gigi Di Fiore con strane e significative
risposte del prof. Giuseppe Galasso sul Mattino del 23 aprile. In sintesi: 1)
A proposito delle offese a Napoli: "È vero che di Napoli si dice di
tutto ma è anche vero che qualche problema noi napoletani lo abbiamo":
lo sappiamo bene ma da 150 anni proprio la cultura ufficiale napoletana
(di cui Galasso è testimonial eccellente) esalta spesso le negatività di
Napoli cancellando spesso positività, memorie e orgoglio. 2)
Alla richiesta di un parere sulle nuove riletture storiche, la risposta
'off topic' del prof: "sarebbe fuori da una positiva logica storica e
politica un leghismo del Sud": premesso che (a meno che non si tratti di
paure personali di Galasso) non riusciamo a cogliere il nesso tra
“revisionismi” e “leghismi” (quanti “revisionisti” si sono candidati
negli ultimi 150 anni?), la risposta trascura il dato che da 150 anni il
Sud (con l’eccezione di pochi soggetti, alcuni pure docenti
universitari) ha la metà dei servizi, delle infrastrutture, dei diritti e
delle speranze del Nord e potrebbe pure essere legittimo per il Sud
(dopo 150 anni) rivendicare prima o poi pari diritti. 3)
Alla domanda sui problemi sempre più gravi del Sud, la stessa (vaga e
vana) risposta degli ultimi 150 anni: "occorre un grande progetto non
solo per il Sud ma per l'Italia" (e detto da chi per mezzo secolo è
stato classe dirigente non è che si apra il cuore alla speranza); 4)
La revoca della cittadinanza onoraria a Cialdini, infine, è "un atto di
intemperanza storico-politica con un evidentissimo atteggiamento
demagogico": A) per Galasso, allora, non è vero che Cialdini e sabaudi
massacrarono i meridionali o, se è vero, fecero bene e dobbiamo ancora
celebrarli; B) se aderire alle idee (revisioniste? Neoborboniche?)
significa "fare demagogia", allora vuol dire che anche per Galasso ormai
è confermata la tesi già esposta da Galli della Loggia: la stragrande
maggioranza dei meridionali è di idee "revisioniste e neoborboniche" e
(per conseguenza) la cultura ufficiale (di cui Galasso è testimonial
eccellente), dopo 150 anni di monopolio, ha subito la sua prima vera
sconfitta. Ne prendiamo atto felici e andiamo avanti con Memoria
Orgoglio e Riscatto (piaccia o no a Galasso). G.D.C.
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