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IL GIORNO DELLA MEMORIA E IL SINDACO DI NAPOLI TRA OFFESE E MISTERI PDF Stampa E-mail

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Finalmente un poco di chiarezza dalle parti del Comune di Napoli, al di là degli slogan "rivoluzionari", dei proclami da "sindaco brigante e meridionalista" e delle promesse (elettorali) di


"strade e piazze per la nostra storia". La Commissione Cultura, appositamente convocata dal Comune di Napoli per discutere del Giorno della Memoria per il Sud e della revisione della toponomastica, boccia la proposta dei consiglieri Santoro e Menna, dopo l'approvazione all'unanimità in Basilicata e dopo gli interventi del M5S nelle regioni meridionali e al Senato. "Non ci fu NESSUNA COLONIZZAZIONE del Sud", "il brigantaggio fu UNA GUERRA CIVILE INTERNA al Mezzogiorno", i briganti erano "SANFEDISTI E CRIMINALI", "i nostri sono princìpi non mediabili e non seguiamo ROTTE OSCURANTISTE": questa la linea seguita dalle professoresse De Lorenzo e Marmo e da Nino Daniele (assessore alla cultura). Queste le tesi più sconcertanti e del tutto smentite da studi (anche accademici) aggiornati, documentati e sempre più diffusi (tranne che nel Comune di Napoli). Inutile, allora, ricordare alla Commissione comunale i circa 150.000 soldati sabaudi impegnati nella lotta al brigantaggio (da queste parti per mettere pace tra i meridionali?), inutile ricordargli le centinaia di migliaia di vittime meridionali (si trattava di suicidi oppure furono uccisi, decapitati, fucilati, incarcerati o deportati, come stanno rivelando i documenti di archivi centrali e locali?), inutile ricordargli tutti i parametri positivi (pil, industrie, depositi bancari, mortalità infantile, iscritti universitari o demografia) capovolti solo dopo il 1860 a favore del Nord (coincidenza davvero strana se non fosse stata una colonizzazione).
Se si arriva a bocciare, però, forti dei luoghi comuni più abusati e superati dalla storiografia ufficiale e antimeridionale, una semplice proposta culturale, che possibilità reali ci sono che il sindaco di Napoli sia autenticamente "meridionalista"? Un test importante e utile, questo, anche per chi (magari in buona fede) pensava di trasformare in leader del Sud un politico che di Sud (fino a pochi mesi fa) non aveva mai neanche parlato... Ovvio che quella di Napoli era una "battaglia" solo simbolica, ovvio che continuerà con le mozioni del M5S in tutto il Sud e continuerà soprattutto con le nostre quotidiane e ventennali attività culturali e con il successo che in tanti ormai riconoscono (anche bocciando certe proposte inutilmente e, forse, pateticamente, un pò come quei famosi musicisti del Titanic)...
G.D.C.

NOTA
GIORNO DELLA MEMORIA: CARO SINDACO, È LA TUA RISPOSTA DEFINITIVA? Qualche giorno fa la Commissione appositamente convocata dal Comune (e non da noi) si è detta (entrando nel merito) nettamente contraria ad un Giorno della Memoria per il Sud. Qualcuno (pochi, in verità) ha cercato di difendere De Magistris dicendo che si tratta solo di un parere e che (in centinaia!) "abbiamo capito male". La soluzione è facilissima e, da Napoletani, avremmo anche il diritto di conoscere il pensiero (chiaro) del nostro sindaco nel pieno di un vivace ma prezioso dibattito culturale: SE NON ORA, QUANDO? De Magistris condivide o no le tesi di quella commissione (Coccia, Marmo e De Lorenzo) e del suo assessore alla cultura Nino Daniele? Anche secondo lui "il Nord non ha colonizzato il Sud", "il brigantaggio fu una guerra interna del Sud", "i briganti erano criminali" e chi sostiene il contrario "insegue tesi oscurantiste"? CARO GIGINO, È LA TUA RISPOSTA DEFINITIVA? PS Pastiere&libri in regalo in Comune nel caso Commissioni&Assessori fossero smentiti dal sindaco...

DA "TERRONI DI PINO APRILE" L'OTTIMA NOTA DI PINO APRILE:
"Il giorno della memoria e la diffamazione dei vinti. Le parole devono essere oneste... Perché tante polemiche? Il tono, i modi che paiono anticipare un giudizio. Le polemiche sul comunicato della Commissione nascono dal timore (si spera infondato ma non immotivato), che si voglia sviare il discorso, per renderlo generico e, ancora una volta, negare giustizia: non si tratta di sentenze, ma di riconoscere verità. Per questo tanti si chiedono come la pensa il sindaco…”.
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