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Associazione culturale Neoborbonica
L'orgoglio di essere meridionali

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IL PRESIDENTE MATTARELLA A PIETRARSA. LETTERA APERTA DI UN NEOBORBONICO AL PRESIDENTE (CORSERA) PDF Stampa E-mail

RisultatiimmaginiperpietrarsaferdinandoIImattARELLA

Caro Presidente, domani Lei andrà ad inaugurare il nuovo museo di Pietrarsa tra Napoli e Portici. Mi permetto di inviarLe solo qualche suggerimento. Da Presidente della Repubblica italiana, da Siciliano e da meridionale, può ricordare

agli italiani (del Sud come del Nord) che quella che oggi è diventata un museo era la più grande fabbrica metalmeccanica d'Italia? Che, prima del 1860, occupava 1050 operai mentre l'Ansaldo a Genova ne occupava 480 e la Fiat a Torino non era ancora nata? Gli può ricordare che, proprio su quei massi di pietra lavica sui quali oggi Lei sta camminando, nell'estate del 1863 c'erano i cadaveri di almeno sette operai napoletani massacrati dai bersaglieri solo perché difendevano il loro lavoro? Può fargli sapere che Aniello, Luigi e Domenico furono i primi martiri operai della storia non solo italiana? Potrebbe ricordare a tutti che Pietrarsa era il cuore di una industrializzazione meridionale che vantava indici pari o superiori a quelli del resto d'Italia? Che nelle fabbriche del Regno delle Due Sicilie lavorava il doppio degli operai di tutta l'Italia messi insieme? Che Pietrarsa, da simbolo dei primati positivi (e non solo per quel treno della prima ferrovia che vi è esposto) diventò simbolo dello sviluppo bloccato o mancato nel Sud Italia aprendo questioni meridionali mai conosciute prima e ancora irrisolte e (soprattutto per i nostri giovani) sempre più drammatiche? Noi che amiamo Pietrarsa dopo averla conosciuta negli archivi del passato, la invitiamo ad utilizzare Pietrarsa, caro Presidente: la faccia diventare, oggi, non un altro semplice e nuovo museo, ma il simbolo di un nuovo e vero patto "nazionale": un patto in cui ci sia finalmente spazio per verità storiche per troppo tempo dimenticate o cancellate, un patto in cui un Sud stanco di retorica e di rassegnazione, abbia (dopo un secolo e mezzo) gli stessi diritti, le stesse occasioni e le stesse speranze del resto dell'Italia. È un'occasione importante. Forse una delle ultime, se pensiamo ai nostri giovani e al futuro che li aspetta.
Gennaro De Crescenzo

LETTERA-APPELLO PUBBLICATO INTEGRALMENTE SUL CORRIERE DEL MEZZOGIORNO / CORRIERE DELLA SERA DELL'1/4/17

http://corrieredelmezzogiorno.corriere.it/napoli/cronaca/17_marzo_31/mattarella-pietrarrsa-lettera-chiede-ricordi-strage-operaia-026927ee-15ee-11e7-8453-8771deb305e5.shtml

 

NOTA

MISSIONE (QUASI) COMPIUTA... Oltre 20 anni dalle nostre prime ricerche in archivio sui primati di Pietrarsa e la strage degli operai. E poi i libri, gli articoli, le manifestazioni quando quasi nessuno sapeva dove e cosa fosse Pietrarsa (per tanti una "leggenda neoborbonica"). E poi tanti, sempre di più, a raccontarla o a visitarla e poi arriva il direttore delle Ferrovie dello Stato Moretti e dichiara che "PIETRARSA ERA UNA SILICON VALLEY di progettazione tecnologica", FU IL LUOGO DELLA PRIMA RIVOLUZIONE INDUSTRIALE, solo dopo l'unità le fu preferita l'Ansaldo di GENOVA e i lavoratori, consapevoli della loro superiorità tecnologica, lottarono contro la delocalizzazione delle attività voluta dai sabaudi con lotte culminate il 6 agosto del 1863, sette morti e 20 feriti gravi tra gli operai". Dobbiamo ringraziare un grande Gigi Di Fiore per averci raccontato questa giornata (Il Mattino 1/4/17) e gli diamo pienanente ragione: "è un discorso che sembra neoborbonico, ma che è solo l'onesta ricostruzione della storia di questi luoghi". E abbiamo ragione anche noi: Memoria Orgoglio e Riscatto. Andiamo avanti!
G.D.C.

P.S. Nella foto da Napolipost.com la splendida statua di Ferdinando II appena restaurata.

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