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Associazione culturale Neoborbonica
L'orgoglio di essere meridionali

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13 FEBBRAIO E GIORNO DELLA MEMORIA: LA STORIA STA CAMBIANDO, LA STORIA È CAMBIATA PDF Stampa E-mail

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Da anni celebriamo il 13 febbraio (ultimo giorno dell'assedio di Gaeta, fine del Regno delle Due Sicilie e inizio di tragedie come quella del “brigantaggio” o dell’emigrazione) come il "giorno

 
della memoria" dei Popoli delle Due Sicilie e delle vittime dell'unificazione. L'anno scorso (proprio a Gaeta) la data fu "ratificata" dai tanti gruppi e quest'anno anche con una grande e affollata manifestazione per un monumento, grazie al progetto di Pino Aprile ("un mattone e un fiore"). Qualche giorno fa una nuova importante tappa nel complicato, necessario e meraviglioso percorso che ci accompagna (come neoborbonici) da oltre 20 anni (Memoria Orgoglio Riscatto): diversi consiglieri regionali di M5S hanno presentato nelle regioni meridionali mozioni per quel "giorno della memoria", stessa proposta nel Comune di Napoli insieme ad un'interrogazione parlamentare firmata da diversi esponenti della destra e ad un bellissimo discorso del senatore M5S Sergio Puglia (sintesi di verità e fonti storiche, di rabbia e di orgoglio).  Grazie, allora, a tutti noi e a tutti quelli che in questi anni hanno cambiato il senso comune intorno al Sud, ai meridionali e alle Due Sicilie: sì, perché, al di là dei meriti (oggettivi) dei promotori della mozione-giorno della memoria, c’è da registrare quell’unanimità della votazione in Basilicata (un solo astenuto). A volte (qualche volta in buona, altre volte in cattiva fede) qualcuno si chiede a che serve tutto quello che facciamo: serve al percorso di Memoria e  Orgoglio e all’obiettivo del Riscatto della nostra terra e della nostra gente. Chi sospetta “misteriosi patti” o “ingenti guadagni” evidentemente non condivide quel percorso e quell’obiettivo e non può concepire nella sua (piccola piccolissima) mente qualcosa di diverso e di ben più alto di “patti” e “guadagni”, sotto sotto con il rammarico che magari “patti e guadagni” non li abbia “trattati” lui… Poco male. Se si è arrivati qui e se si continua ad andare avanti e se il senso comune (dopo 150 anni!) è cambiato fino a quelle mozioni e a quella “unamimità” (ancora più importante, ancora più significativa perché in Basilicata, la regione più martoriata dall’unificazione) è perché qualcuno (in oltre 20 anni) avrà letto uno dei nostri comunicati, qualcuno avrà partecipato ad una nostra manifestazione, qualcuno (tanti, tantissimi) avrà letto Terroni e gli altri libri di Pino Aprile (non smetteremo mai di ringraziarlo), qualcuno avrà ascoltato un brano di Bennato, di Eddy Napoli o di Povia e così via. Ecco come cambia il senso comune. Ecco come si vince e si continuerà a vincere. Leggieri, uno dei consiglieri di M5S che ha presentato la mozione in Basilicata, ha sintetizzato bene tutto questo a Pino Aprile: “Io ho potuto fare gli ultimi dieci metri, perché tanti altri avevano fatto tutto il percorso». Andiamo avanti!
G.D.C.


P.S. Se è successo (e sta succedendo) tutto questo è grazie alla puntuale comunicazione e il prezioso coordinamento, nelle fila del M5S, di Luca Antonio PepeGianni Perrino e Gianni Leggieri (Basilicata), Mari Muscarà e Valeria Ciarambino (Campania), Francesca Menna (Napoli), Antonella Laricchia (Puglia),  Sergio Puglia (Senato).

LINK DEL BELLISSIMO DISCORSO DI SERGIO PUGLIA AL SENATO (dopo gli interventi di Proto di Maddaloni nel 1861 e di Angelo Manna nel 1991 in quelle aule nessuno mai aveva parlato di questi temi ed in questo modo).
14.00

https://www.youtube.com/watch?v=LX15Xb9RarA



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