LO SPLENDORE DI UN REGNO: UNA GRANDE MOSTRA OLTRE UNA MOSTRA |
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Ma allora sono veri quei primati? Allora non sono "invenzioni neoborboniche"? Una grande e bella mostra quella che fino ad aprile (scuole gratis) è ospitata nelle sontuose sale di Palazzo Zevallos in via
Toledo a Napoli: "Lo
splendore di un Regno"! E il punto esclamativo ce lo abbiamo aggiunto
noi. Sì, perché quella mostra risponde a quelle domande iniziali ed è
davvero una mostra storica e significativa: è la sintesi splendida nei
quadri di Salvatore Fergola di un orgoglio e di primati che raccontiamo
(ricerca archivistica su ricerca archivistica, convegno dopo convegno)
da oltre 20 anni ma quella mostra non l'hanno allestita i neoborbonici. È
opera del Banco di Napoli (Ex, Banco, come sappiamo, purtroppo, e suona
quanto mai beffardo in quel contesto) con consulenze, tra gli altri, di
John Davis (il prof americano che non smetteremo mai di ringraziare per
aver confermato molte nostre tesi, per aver rivisto le sue e
smantellato quelle dei "soliti storici" dal 1799 alla -falsa-
arretratezza del Sud dei Borbone). Messo da parte qualche rigo poco "coerente" nelle didascalie, davanti agli occhi, allora, come in
un film, come (per un neoborbonico) in un parco giochi della storia, le
pennellate di un pittore, Salvatore Fergola, nuovo Hackert napoletano
(1799-1874) che se non fosse stato delle nostre parti e se non avesse
dipinto "cose borboniche", sarebbe uno dei pittori più famosi del mondo.
La Napoli-Portici, la prima nave a vapore, Castellammare, Caserta,
Palermo, San Leucio, il bacino di raddobbo, i ponti, la mostra
industriale, i colori, i dettagli e i motivi di un orgoglio che stiamo
ritrovando, che abbiamo ritrovato e ritroveremo anche andando a dare
un'occhiata con alunni, amici o figli (io ci ho portato le mie l'altra
notte). Una bella mostra, una mostra significativa che, in fondo, è un
altro risultato di tante nostre battaglie. Sì, è cambiato il vento, sta
cambiando (davvero) la storia. E siamo felici e fieri.Gennaro De Crescenzo
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