E’ stata appena pubblicata la
nuova edizione
aggiornata del libro di Gigi Di Fiore, “La camorra e le sue storia”
(nuovo sottotitolo: “La criminalità organizzata a Napoli dalle origini
alle paranze dei bimbi”). Raramente fu più opportuna e
utile una nuova edizione di un libro pubblicato più di dieci anni fa.
Negli ultimi tempi la camorra con le sue origini, i suoi rapporti con lo
Stato e con la politica, i suoi riti e le sue conseguenze sul nostro
territorio, è sempre al centro di un’attenzione mediatica a volte
eccessiva. In epoca post-Gomorra (parliamo, ovviamente, del libro di
Saviano) non mancano generalizzazioni, luoghi comuni ed eccessi nel
racconto di un fenomeno così delicato e complesso. Possiamo dire senza
dubbi, però, che Di Fiore è stato il primo in epoca recente ad
affrontare il tema in maniera approfondita e documentata e a raccontarlo
in maniera efficace e accessibile in tutti i suoi aspetti. Del resto
conosciamo da tempo la capacità del cronista/storico Di Fiore, autore di
libri di grande successo anche sulle verità del “risorgimento” (dei
classici, ormai, “Controstoria dell’unità d’Italia”. “I vinti del
Risorgimento” fino al recente e apprezzatissimo “La Nazione
Napoletana”). Lo schema resta lo stesso quando si parla di aspetti che
hanno anticipato anche i saggi di Fiore, Benigno o Sales: dalla nascita
al patto con il nuovo stato italiano nel 1860 (patto devastante e
ancora attuale per il nostro tessuto sociale) fino ai drammi delle baby gang e allo sviluppo di
un’organizzazione che caratterizza e condiziona la storia di Napoli e
della Campania. Un saggio, allora, per chi non lo avesse fatto ancora,
da acquistare e da “utilizzare” in sede di dibattiti e confronti anche
quando si parla di questioni meridionali e di riscatto di Napoli e della
Campania. Gennaro De Crescenzo
“LA CAMORRA E LE SUE STORIE” DI GIGI DI FIORE. PRESENTAZIONE MARTEDI’’ 17 MAGGIO ORE 18.00 LIBRERIA FELTRINELLI, PIAZZA DEI MARTIRI, NAPOLI CON L'AUTORE: ENZO D'ERRICO, ISAIA SALES, FRANCO ROBERTI
«Questo
libro, forte di una documentazione quanto mai robusta su un fenomeno a
lungo sottovalutato, non ri¬sulta utile esclusivamente come strumento di
consulta¬zione e di approfondimento. Il suo stile narrativo afferra il
lettore e lo trascina. Con
puntiglio giornalistico e scrupolo storico, Gigi Di Fiore ricostruisce
nei dettagli le tappe salienti del feno¬meno malavitoso e, allo stesso
tempo, condisce la rico¬struzione con una ricca galleria di personaggi.»
Enzo d’Errico, Corriere della Sera
«500
pagine di nomi, di dati, di considerazioni sagaci, corredate da una
robusta appendice che contiene statuti antichi e nuovi dell’onorata
società, documenti, intervi¬ste e perfino un elenco di film... Un lavoro
esemplare.» Antonio Ghirelli, Il Sole 24 Ore |