Ancora il prof. Galasso, ancora il grande Troisi |
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Il prof. Galasso, forse, è vittima di uno strano e inguaribile virus: ogni 30 righe di interviste o di articoli non riesce a non citare i neoborbonici. Questa volta tocca al Mattino in una lunga intervista rilasciata al giornalista Piero Treccagnoli che cade, però, nel “trappolone” della neo-inutil-definizione inventata dai “rivali” del Corriere del Mezzogiorno e chiede al prof. lumi sulla questione meridionale che molta pubblicistica avrebbe trasformato in “questione sudista”. E qui il prof. Galasso non riesce a non puntare l’indice ancora una volta contro quei “meridionali neoborbonici e non” che, secondo lui, citando
un
episodio della storia di Carlo I, sarebbero stati vittime del
vittimismo lamentandosi solo di essere stati succubi di “cattivi e
prepotenti” senza far nulla. E’ evidente, però, ormai, che non basta
dire genericamente che è colpa dei “meridionali”. E’colpa di chi dal
1860 ad oggi è stata classe dirigente o ha formato la nostra classe
dirigente (un caso se da quella data in poi non c’è traccia di
“borbonici/sudisti”?). Ancora una volta, allora (ricordate sempre la
famosa scenetta di Troisi sul Belice?), il prof. sbaglia a puntare
l’indice e, dopo oltre mezzo secolo di attività come politico, docente,
formatore, opinionista (ergo: come classe dirigente), potrebbe, con un
pizzico di autocritica, iniziare a puntare il dito contro se stesso o
contro tanti suoi colleghi incontrati o formati in tutti questi anni.
Allegato (ancora una volta) il link della scenetta saggiamente ironica
del grande Troisi. http://www.youtube.com/watch?v=JJ0QvP7c4Ow |