Il Comune di Napoli ha appena inaugurato presso l'Albergo dei Poveri una mostra dell'"artista" tedesco Gunter Von Hagens con l'esposizione di diversi cadaveri conservati con il silicone e che, nelle intenzioni dell'autore e dei curatori della mostra napoletana, dovrebbero "divulgare la conoscenza scientifica del corpo umano" e "promuovere il sito borbonico". Senza entrare nel merito di considerazioni di carattere storico-artistico-scientifico, è senz'altro dubbio il gusto che accompagna allestimenti-provocazioni di questo tipo. Le stesse esposizioni, del resto, hanno già suscitato polemiche in tutto il mondo specie sulla provenienza dei poveri resti umani e risultano del tutto estranee alle profonde tradizioni cristiane dell’ex capitale delle Due Sicilie soprattutto in considerazione del luogo nel quale sono state allestite. La grandiosa struttura voluta da Carlo di Borbone e che era capace di assistere e addirittura di formare professionalmente migliaia di poveri, simbolo di una politica sociale all'avanguardia in tutto il mondo, indiscusso primato del Regno, ridotta in condizioni penose negli ultimi anni e mai adeguatamente difesa e valorizzata, ha bisogno di ben altri interventi e di progetti coerenti con la storia dell’edificio e rispettosi della sua identità culturale e architettonica. Ufficio stampa Secondo le notizie riportate dalla stampa locale e nazionale, il Comune di Napoli sta realizzando un progetto per l’allestimento della mostra dell’”artista” tedesco Gunter Von Hagens con l’esposizione di cadaveri e resti umani conservati con il silicone e che ha già suscitato (giustamente) polemiche in tutto il mondo. Al di là delle considerazioni di carattere storico-artistico e del dubbio gusto che accompagna allestimenti-provocazioni di questo tipo (del tutto estranee alle profonde tradizioni cristiane dell’ex capitale delle Due Sicilie) e al di là delle informazioni che il Comune di Napoli dovrebbe fornire su eventuali finanziamenti pubblici previsti, il Movimento Neoborbonico ha inviato all’Assessorato competente e al sindaco De Magistris la richiesta di evitare scelte costose e discutibili nella politica culturale di tutta la città e, soprattutto, di evitare di allestire la mostra presso il Real Albergo dei Poveri. La grandiosa struttura voluta da Carlo di Borbone e che era capace di assistere e addirittura di formare professionalmente migliaia di poveri, simbolo di una politica sociale all'avanguardia in tutto il mondo, indiscusso primato del Regno, ridotta in condizioni penose negli ultimi anni e mai adeguatamente difesa e valorizzata, ha bisogno di ben altri interventi e di progetti coerenti con la storia dell’edificio e rispettosi della sua identità culturale e architettonica. Ufficio stampa |