Lettera di Gennaro de Crescenzo.
Dall’analisi (completa) delle
dichiarazioni di Borghezio, al di là delle polemiche che alcuni media hanno
(parzialmente) veicolato e (non a caso) a pochi giorni dalle elezioni
amministrative, alcune considerazioni:
1) Borghezio in gran parte
dell’intervista muove un’accusa alla politica napoletana e agli imprenditori in
maggioranza, secondo lui, “conniventi con la camorra”.
2) sostiene che il Nord è
stanco di questi provvedimenti straordinari adottati per risolvere i problemi
di Napoli;
3) sostiene che i napoletani
“non si fanno assoggettare” alla differenziata e che non fanno parte dell’ ”Europa
civile”. seguono comunicato stampa e decreto di Ferdinando II sulla raccolta differenziata del 1832
In sintesi: Borghezio è, a
prescindere, indifendibile ma sul punto 1 e 2 non possiamo, purtroppo, dargli
torto; sul punto 3 prevalgono razzismo e ignoranza: nel verbo “assoggettare”
come sull’inciviltà: è uno di quei tanti (compresi politici e “intellettuali”
locali e nazionali di destra come di sinistra e compresi molti nostri
concittadini facilmente “influenzabili”) che attribuiscono banalmente e
superficialmente ai “napoletani” la colpa del dramma-rifiuti.
Abbiamo analizzato
attentamente le dichiarazioni di Borghezio per valutare se c’erano gli estremi
per una denuncia collettiva e massiccia ma i suoi sembrano essere pareri, sbagliati, ma non da reato.
Bisognerebbe ricordare e
spiegare a lui (che dovrebbe dire/fare? E’ della Lega Nord...) ma soprattutto
ai nostri politici e ai nostri (!) “intellettuali”:
a) che l’inceneritore lo hanno
costruito e gestito (?) aziende plurimiliardarie di Torino, Milano e Brescia e
che i due giudici che avviarono un’inchiesta in tal senso hanno dovuto
abbandonare l’inchiesta in corso (con il coinvolgimento addirittura dei servizi
segreti che durante il governo-Prodi sollecitarono più volte l’assessore
regionale del tempo verso certe scelte e non altre...);
b) che le nostre discariche,
come hanno abbondantemente dimostrato altre inchieste, sono sature perché,
grazie all’accordo tra la camorra e numerose aziende del Nord (ancora attive),
vi sono state scaricate tonnellate di rifiuti in gran parte tossici;
c) che i Napoletani pagano la
tassa sui rifiuti più alta d’Europa, sono costretti a subire l’umiliazione
delle offese sui media e dei cumuli per strada e non sono mai stati messi
nelle condizioni di cambiare davvero le loro classi dirigenti totalmente
incapaci di risolvere la questione ieri, oggi e (letti i nomi dei candidati a
sindaco di destra come di sinistra), forse, purtroppo, domani...
d) che la questione-rifiuti,
evidentemente, è più complessa di quello che Borghezio & C. vorrebbero
dimostrare: tenendo da parte il primato delle leggi borboniche sulla
differenziata, vi pare possibile che un popolo come quello napoletano, un
popolo che ha fondato la civiltà occidentale, non sia capace di mettere in tre
secchi colorati tre tipi di rifiuti diversi? Si può capire che per molti
“padani” l’operazione sia effettivamente complessa e che, portata a termine ogni
volta con successo, ne vadano giustamente fieri ma da queste parti non sarebbe
considerata una conquista epocale...
e) tutto questo, secondo voi,
sarebbe utile riferirlo a Borghezio? Borghezio, secondo voi, riuscirebbe a
capirlo?
comunicato stampa dell'8-5-11
PER NAPOLI
NON TUTELATA IL DANNO E LA BEFFA
Dalle ennesime esternazioni
del leghista Borghezio contro Napoli
alcune considerazioni:
1) Borghezio in gran parte
dell’intervista muove un’accusa alla politica napoletana e agli imprenditori in
maggioranza, secondo lui, “conniventi con la camorra”.
2) sostiene che il Nord è
stanco di questi provvedimenti straordinari adottati per risolvere i problemi
di Napoli;
3) sostiene che i napoletani
“non si fanno assoggettare” alla differenziata e che non fanno parte dell’ ”Europa
civile”.
Sui primi due punti non possiamo, purtroppo, dargli torto; sul punto 3
prevalgono razzismo e ignoranza: nel verbo “assoggettare” come sull’inciviltà:
è uno di quei tanti che attribuiscono banalmente e superficialmente essenzialmente
ai “napoletani” la colpa del dramma-rifiuti.
Abbiamo analizzato
attentamente le dichiarazioni di Borghezio per valutare se c’erano gli estremi
per una denuncia collettiva e massiccia ma i suoi sembrano essere pareri, sbagliati, ma non da reato.
Bisognerebbe ricordare e
spiegare a lui (ma anche ai nostri politici e “intellettuali”):
a) che l’inceneritore lo
hanno costruito e gestito (?) aziende plurimiliardarie di Torino, Milano e
Brescia e che i due giudici che avviarono un’inchiesta in tal senso hanno
dovuto abbandonare l’inchiesta in corso ;
b) che le nostre discariche,
come hanno abbondantemente dimostrato altre inchieste, sono sature perché,
grazie all’accordo tra la camorra e numerose aziende del Nord (ancora attive),
vi sono state scaricate tonnellate di rifiuti in gran parte tossici;
c) che i Napoletani pagano la
tassa sui rifiuti più alta d’Europa, sono costretti a subire l’umiliazione
delle offese sui media e dei cumuli per strada e non sono mai stati messi
nelle condizioni di cambiare davvero le loro classi dirigenti totalmente
incapaci di risolvere la questione;
d) che la questione-rifiuti è
più complessa di quello che Borghezio & C. vorrebbero dimostrare: senza
dimenticare il primato delle leggi borboniche sulla differenziata, è mai
possibile che un popolo come quello napoletano, un popolo che ha fondato la
civiltà occidentale, non sia capace di mettere in tre secchi colorati tre tipi
di rifiuti diversi? I problemi devono per forza essere altri;
e) infine, i militari a Napoli li ha inviati il
Premier Berlusconi il cui governo si regge sul sostegno fondamentale della Lega
di cui Borghezio è esponente di spicco.
Ufficio Stampa
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