Dopo un’altra
missione per la nostra Causa al di là del Faro, stavo rientrando mercoledì sera
con il traghetto proprio durante lo sfortunato incontro di coppa tra Napoli e
Inter (deciso solo ai rigori per i campioni del mondo). Davanti ai televisori
erano assiepati napoletani e siciliani che, naturalmente, facevano il tifo per
la squadra della capitale borbonica. Aspettavo diverse risposte da quella
partita che, con grave rammarico generale, dopo un quarto d’ora spariva dagli
schermi per la perdita del segnale anche radio con silenzio pure dei telefonini
e dei PC. Ma la risposta più importante
io l’avevo già avuta: dopo i precedenti di Napoli-Bologna e dopo la
pagliacciata della rievocazione risorgimentale pre-partita, all’inno italiano
dalla curva A è scattata un’assordante fischiata, estesa poi quasi all’intero
stadio. I tiragliatori del San Paolo erano ritornati a colpire! Anche se
costretto, me ne sono andato a dormire con la soddisfazione che, qualunque
fosse stato il risultato della gara, quella sera bisognava aggiungere un altro
successo fondamentale, quello nell’arduo campo della ricostruzione dell’identità
dei Napoletani.
Il Sanfedista
segue nostro comunicato stampa e il link de Il Mattino
link Il Mattino
http://sfoglia.ilmattino.it/mattino/view.php?data=20110127&ediz=NAZIONALE&npag=23&file=obj_414.xml&type=STANDARD
com.st,. del 26-1-11
Napoli-Inter
e 150 anni dell’Italia?
Garibaldi
fuori dal San Paolo
In occasione della partita di calcio tra
Napoli e Inter valida per la
Coppa Italia e prevista per stasera allo stadio
San Paolo, la
Lega Calcio e il Ministero della Difesa hanno
preannunciato una caratterizzazione legata alle celebrazioni dei 150 anni
dell’Italia unita con esecuzione dell’inno di Mameli e una “ricostruzione”
dell’incontro di Teano tra Garibaldi e Vittorio Emanuele.
Le celebrazioni del centocinquantenario,
finora, hanno evidenziato retorica e luoghi comuni tra sperperi di denaro
pubblico e assenza di un vero, utile e necessario dibattito sui temi
dell’unificazione italiana.
Proprio da quell’incontro che sarà celebrato
nel nostro stadio, per Napoli e per l’ex Regno delle Due Sicilie è iniziata una
decadenza progressiva passando dalla storia di una capitle mondiale a quella di
una provincia dimenticata, dai primati positivi alle questioni meridionali,
attraverso una conquista, un massacro ed un’emigrazione ancora drammaticamente
attuali.
Il Napoli rappresenta uno dei pochi punti di
riferimento positivi (e non solo calcistici) in una città sempre meno
rappresentata a livello politico, economico e culturale.
Per questi motivi, il Movimento Neoborbonico
invita i tanti tifosi presenti stasera al San Paolo a manifestare in maniera
pacifica e civile il loro dissenso di fronte all’ennesimo e inutile tentativo
(dopo 150 anni) di costruire un’identità nazionale basandola non sulla verità
storica ma sulla retorica di figuranti in costumi d’epoca.
I
dissensi sonori, allora, potrebbero rappresentare una giusta richiesta di
correttezza storico-culturale e di “par condicio” politico-economica che
aspettiamo da un secolo e mezzo.
Nell’occasione
è stata inviata al giudice Tosel una nota per ricordargli che i fischi agli
eventuali figuranti non sono punibili con ammende e squalifiche a differenza di
quanto dovrebbe avvenire ogni domenica per i consueti (e ignorati) episodi di
razzismo anti-napoletano diffusi per l’Italia.
Ufficio Stampa |