Domenica 23 gennaio, alle ore 16.30, alle Reali Cantine Borboniche (volute da Ferdinando III di Sicilia e IV di Napoli) di Partinico (PA) si terrà una conferenza sui 150 anni dell'unità italiana. Relatori i neoborbonici Vincenzo Gulì e Gianni Maduli. seguono dettagli con un articolo sulle cantine di G.Maduli(foto nella Galleria)
Il convegno affronterà le tematiche
relative ai reali eventi storici che
hanno portato all’unità d’Italia
vagliandone le implicazioni sociali,
economiche, politiche e religiose.
Sarà inoltre affrontata la così detta
“Questione Meridionale” alla luce dei
reali eventi che l’hanno
determinata
e le conseguenze che tale “Questione”
produce ancora ai giorni nostri.
Nel corso della manifestazione
saranno proiettati alcuni brevi filmati
e sarà discusso il libro best-seller
dell’anno “Terroni”, di Pino Aprile.
Parteciperanno ai lavori:
Dott. Bartolo Parrino;
Ass. C.le P.I., BB.CC.AA. e P.I.
Arch. Giovanni Maduli
Membro del Mov. Neoborbonico
Prof. Vincenzo Gulì
Vice Presidente del Mov. Neoborbonico
LE
REALI CANTINE BORBONICHE DI PARTINICO (Pa)
di
Giovanni Maduli
3/1/2011
La Reale Cantina
Borbonica di Partinico (Pa), di recente restituita alla pubblica fruizione può
inquadrarsi, da un punto di vista socio – economico, in quell’ampio scenario
che vede molte realizzazioni dei Borbone volte alla riqualificazione appunto
sociale ed economica dei territori sui quali insistono. Come S. Leucio,
Carditello e molte altre realizzazioni, questo manufatto identifica e definisce
il concetto di socialità che era insito in molti degli interventi di quella
Casa Regnante. La Cantina
infatti non era destinata, come potrebbe ritenersi, alla produzione vinicola
dei suoi realizzatori o, per lo meno, non era destinata solo a quello; era
destinata principalmente ai produttori locali che, a causa di un processo di
vinificazione piuttosto scadente, vedevano vanificato il lavoro di produzione
dei loro vini a fronte di una qualità delle uve, all’origine, piuttosto
elevata. La realizzazione della Cantina pose quindi le basi per una produzione
vinicola locale che crebbe nel tempo in quantità ma sopratutto in qualità e
quindi in prestigio. Dalla sua entrata in funzione la fama dei vini locali
crebbe costantemente fino a raggiungere livelli qualitativi di eccellenza
riconosciuti un tutto il Regno.
Fu realizzata da Ferdinando I di Borbone fra il 1800 ed
il 1802 su progetto dell’Arch. Don Carlo Chenchè con cui collaborò l’Arch.
Giuseppe Patti di Partinico, non prima di avere affidato al Cav. Felice Lioj,
Intendente della Commenda, l’incarico di valutare le potenzialità agricole ed
economiche dei territori interessati. Questi si estendevano per circa 78 salme
e fra le sue coltivazioni si trovavano dall’uva al grano, dalle lenticchie
all’avena, all’olio, alle fave, alla frutta e molto altro ancora. Insomma
un’azienda agricola moderna, variegata ed efficiente che offriva una gran
quantità di prodotti e, ovviamente, di lavoro.
Il complesso fu realizzato intorno a quella che
sembrerebbe essere una costruzione a torre preesistente di circa 180 mq.,
probabilmente risalente al periodo di Federico II, riconoscibile dalla diversa
struttura muraria e da una caditoia destinata presumibilmente ad azioni
difensive. Intorno ad essa si sviluppa la tipica struttura a baglio contadino,
costituita da un ampio cortile di circa 1300 mq, dalle cantine, da magazzini
per attrezzi, dalle case dei contadini e dall’immancabile cappella. All’interno
di quest’ultima è possibile ammirare un dipinto su sfondo di ardesia dedicato a
Maria SS.ma del Ponte. Le cantine vere e proprie che si estendono per quasi
1000 mq., sono suddivise in tre ambienti da due ordini di pilastri raccordati
elegantemente da archi a tutto sesto. Il piano cantinato è invece scandito da
cinque archi ed in esso trovano ubicazione i palmenti sui quali fanno bella
mostra le bocche dalle quali usciva l’uva appena pigiata e, in alto, le
aperture per l’aereazione dette a bocca di lupo.
Oggi il complesso, mirabilmente restaurato, è destinato a
mostre, convegni ed attività di interesse pubblico in genere. Nell’antica torre
centrale trovano invece ubicazione gli uffici direttivi ed un centro
multimediale per la consultazione dei dati sulla viti-vinicoltura. |