Quel prestito mai restituito dai
Garibaldi...
L’Archivio
del Banco di Napoli ha realizzato un progetto (“Frammenti e memorie”) per
visite guidate presso la sede dell’antico Banco napoletano a cura della
Fondazione Banco di Napoli e il patrocinio di Comune di Napoli e Regione
Campania. [comunicato stampa del 14-1-11] Sul Corriere del Mezzogiorno del 14-1-11 c'è l'articolo che segue
Tra le centinaia di documenti esposti e consultabili (ancora per
qualche giorno) in maniera anche multimediale, però, ne manca uno dei più interessanti e che, proprio nell’anno delle
celebrazioni per i 150 anni dell’Italia unita, poteva avere una sua valenza
storica.
Non
è stato esposto, infatti, il carteggio che vedeva coinvolto, tra il 1874 e il
1883, il direttore del Banco, Garibaldi e il figlio Menotti che aveva avuto in
prestito la consistente somma di duecentomila lire (circa ottocentomila euro
attuali). Lo stesso “eroe dei due mondi”, sollecitato per la dovuta
restituzione, si dichiara “reponsabile” di quel prestito ma dopo quasi dieci
anni, mentre il Banco sta per decidere se sollecitare ancora il pagamento o
procedere ad una scandalosa esecuzione forzata contro le proprietà di famiglia,
Menotti, il 7 luglio 1883, su carta intestata della Camera dei Deputati, scrive
al direttore della banca che il governo aveva deciso di “regalare” la somma
dovuta.
Senza
entrare nel merito dei danni (saccheggi, massacri, deportazioni e
colonizzazioni) che Napoli e il Sud hanno subito dopo l’arrivo di Garibaldi, è
chiaro che quei documenti contrastano con la solita figurina retorica e
risorgimentalistica dell’eroe “povero e abbandonato”, ma è altrettanto chiaro
che la verità storica, dopo 150 anni, andrebbe comunque ricostruita e
raccontata anche per capire meglio ruoli e personalità dei cosiddetti “padri
della patria”.
Ufficio stampa
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