UNA PROPOSTA DA TERZIGNO
Sabato 30 ottobre era stata indetta una grande
manifestazione di protesta e solidarietà per le popolazioni angariate dal
potere a causa dello smaltimento dei rifiuti. In primo luogo erano coinvolti
gli abitanti di Boscotrecase e Boscoreale (confinanti con la discarica),
Trecase e Terzigno (territorio della discarica). Ma da tanti centri vicini si
annunciavano cortei come Pompei, Torre Annunziata, Poggiomarino. Il Movimento
Neoborbonico, come annunciato, non poteva astenersi dal portare i propri
simboli e la propria voce a questa legittima contestazione dei paesi vesuviani.
Una delegazione, capeggiata da V. Gulì, è stata invitata al raduno e si è
accodato al corteo che è partito alle 17.30 da piazza S. Anna di Boscotrecase
per trovarsi con tutti gli altri alla famosa rotonda di Terzigno. La marcia è
stata aperta non casualmente dalla canzone dei briganti cantata da Bennato e,
per la prima volta in simili circostanze, ha visto garrire al vento la bandiera
borbonica. Dicono i versi di un’altra canzone brigantesca: Vulesse addeventare ‘na
bannera, nenna né, pe’ dare nu colore a chesta guerra che pe’ liberà sta terra
mo ce fa murì… (segue comunicato stampa del Parlamento delle Due Sicilie sul problema rifiuti)
Sfilando tra le vie che conducono all’immondezzaio, un’ala di
gente determinata ha ammirato i manifestanti e ai balconi erano stesi lenzuoli
bianchi di condivisione (tanto tempo fa altri drappi bianchi venivano
appositamente esposti…). Senza forze dell’ordine tutto si è svolto pacificamente,
con slogan assai pesanti e cartelli espliciti contro coloro che vessano i
meridionali (da 150 anni). Alla rotonda erano più di diecimila i presenti con
associazioni e persone venute anche da lontano, coma le Puglie e la Terra di Lavoro.
A turno i responsabili hanno preso la parola per spiegare le loro posizioni. Il
Movimento Neoborbonico ha fatto echeggiare la sua disponibilità a quella e alle
prossime battaglie per la difesa della nostra terra, accennando alle ragioni
del costante maltrattamento del Sud e all’esistenza di due Italie che hanno
sempre meno in comune. L’appuntamento è alla prossima sollevazione che già si
preannunzia a Giugliano…
La bella e toccante serata di sabato ci può far trarre le
seguenti riflessioni:
· La bandiera borbonica è ormai la bandiera del
Sud e viene accolta da tutti quelli che la conoscono
· Quelli che non conoscono la bandiera la
accettano al solo accenno alla grandezza del Mezzogiorno dell’era borbonica
· I mass media si comportano secondo una direttiva
ufficiosa di tagliare al massimo la divulgazione per evidenti timori
· La potenza dell’azione neoborbonica può essere
moltiplicata all’infinito secondo il numero dei partecipanti che sono legati al
Movimento
· E’ venuto il momento di uscire dalla sale di
convegno, di non contare troppo sulla realtà virtuale di internet, per cercare nuove e più grandi possibilità tra la maggioranza che
ignora la storia
· E’ venuto il momento di schierare più
apertamente il Parlamento che ha la competenza assoluta per intervenire nelle
occasioni, purtroppo crescenti, in cui i meridionali sono bistrattati dal potere centrale
e locale
· Bisogna unire i malesseri sociali attuali alla
retorica celebrazione del 150° dell’Unità per sfruttare al massimo questa rara
opportunità di collegamento del passato al futuro della nostra terra e dei
nostri fratelli meridionali.
· Sempre di più la bandiera del Regno delle Due
Sicilie deve diventare la bandiera del Sud, senza calcare la mano sul
Risorgimento, in lotta per la ricerca
del suo avvenire diverso da quello programmato per noi dai nostri fratellastri
settentrionali.
V.G.
(nella foto la folla e la bandiera alla Rotonda di Terzigno, altre foto nella Galleria Immagini)
link del comunicato del Parlamento:
http://www.parlamentoduesicilie.org/index.php?option=com_content&view=article&id=1268:rifiuti-in-campania-il-qparlamento-delle-due-sicilieq-si-rivolge-alleuropa-&catid=109:home
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