LA VERITA' SUL RISORGIMENTO ANCHE DAL NORD |
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Ci pare assai interessante questa lettera (dal nord)
giunta a Il Giornale di oggi 2 agosto alla Stanza di Mario Cervi:
Caro Cervi,
l’argomento trattato nella lettera del 22 luglio fa venire l’orticaria non solo
a voi, ma sicuramente a tutti quelli che sanno qualcosa di storia. Non voglio
certo far polemica, ma l’Unità d’Italia, come lei ben sa, è stata decretata
dalla Francia per terra e dall’Inghilterra per mare, sennò col cavolo a
Solferino e San Martino avrebbero vinto i piemontesi, col cavolo Garibaldi
sarebbe sbarcato a Marsala e ancora col cavolo mille uomini, seppure decisi,
avrebbero sconfitto l’esercito borbonico, anche se malmesso.
Quando un anno fa a Solferino e San Martino si sono
svolti i festeggiamenti per i 150 anni della grande battaglia (ventimila uomini
restarono sul campo), io c’ero. E mi passarono davanti le ombre di quei giovani
accorsi da tutte le regioni a morire su queste colline, loro sì per un ideale.
Come quei briganti terroni che avevano capito tutto e volevano ancora la loro
patria e per questo si battevano, e si sacrificavano sulle baionette dei
bersaglieri mandati dai Savoia. Questi secondo me sono gli argomenti che ci
fanno sentire italiani, e pure nelle diversità della storia rendono omaggio ai
nostri eroi.
Sirmione (Brescia)
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