INONDIAMO DI PROTESTE BRUNO VESPA E LA RAI!
agli indirizzi:
http://www.raiuno.rai.it/dl/raiuno/scrivi.html
portaaporta@rai.it La trasmissione Rai “Porta a porta” del 5 u.s. ha
dimostrato, ancora una volta, la faziosità dell’informazione pubblica gestita
dall’ineffabile Bruno Vespa. L’argomento era l’inizio delle celebrazioni dei 150 anni dell’unità italiana in occasione
dell’anniversario della partenza di Garibaldi & C. da Quarto alla conquista
del Regno delle Due Sicilie. Ebbene tutti gli ospiti erano o parenti del
nizzardo o filo-garibaldini e l’unica voce ammessa fuori del coro , e quindi
teoricamente dalla parte dei vinti,era quella del leghista antimeridionale
Castelli!
[segue comunicato stampa del 6-5-10]
Si è ripetuta quindi
logicamente la retorica risorgimentale come se non fossero trascorsi 150 anni
di ricerche storiche che, recentemente, hanno finalmente aperto falle paurose
nel sistema storiografico zeppo di menzogne escogitato all’indomani dell’unificazione
per la completa distruzione anche della memoria storica del Sud.
Se nessun revisore della storia risorgimentale realmente
aggiornato è stati invitato (ci sarebbe stato solo l’imbarazzo della scelta tra
intellettuali di vario livello) , vuol dire che si ha paura della verità e
nessuna autorità né politica, né culturale ha il potere o la volontà di cambiare
le cose.
V.G.
Comunicato stampa
Appello e richiesta di audizione dei
neoborbonici
alla Commissione Parlamentare di
Vigilanza della RAI
Il Movimento Neoborbonico, dopo
l’apertura delle celebrazioni dei 150 anni dell’Italia unita, in considerazione
degli spazi televisivi dedicati all’evento (ed in particolare della puntata di
Porta a Porta del 5 maggio) ed in previsione di quanto avverrà per il prossimo
anno, ha inviato un appello con richiesta di audizione alla Commissione
Parlamentare di Vigilanza della RAI a difesa della verità storica e nel nome di
una vera “par condicio” storico-culturale.
Come da più parti sostenuto anche da
parte di autorevoli esponenti del governo e dello stesso presidente del
Consiglio Berlusconi, le prossime celebrazioni dovrebbero essere l’occasione
per uno studio serio e un’analisi complessiva dell’unificazione italiana anche
nel rispetto dei suoi aspetti meno conosciuti.
In questo senso andrebbe riletta, alla
luce di una storiografia spesso non ufficiale ma documentata e scientifica, la
storia del Sud preunitario e delle conseguenze che l’antico Regno delle Due
Sicilie fu costretto a pagare: dal massacro di migliaia di cosiddetti
“briganti” alla deportazione dei soldati del suo esercito nei lager del Nord,
dalla fine dei tanti primati positivi (in testa quelli economici) allo
smantellamento delle fabbriche e delle strutture produttive e decisionali, dal
saccheggio delle banche meridionali all’inizio di tragedie ancora irrisolte
come quella dell’emigrazione o di una questione meridionale tuttora irrisolta.
In considerazione del fallimento storico
della costruzione di un’identità nazionale (sancito dalle difficoltà continue
dello stesso Comitato Ufficiale per le celebrazioni nonostante i finanziamenti
pubblici comunque milionari), la strada per la costruzione di una vera identità
nazionale non può non passare per la verità storica e rischia di andare
incontro a nuovi fallimenti se si continua a seguire la retorica evidenziata
nei primi giorni di queste celebrazioni o memorie tutt’altro che “condivise”. |