Achille Cosenza Napoli 17-10-1814 Capodistria 12-5-1889 Maggiore Figlio del barone GiovanCarlo Cosenza,fu ammesso alle guardie del corpo nel 1836.Nel 1840 inizio' la carriera militare come alfiere di gendarmeria,20 anni dopo era maggiore e comandava due squadroni del reggimento carabinieri a cavallo,facenti parte della brigata comandata dal generale Bonanno,di stanza in Puglia.La brigata si sbando' dopo la capitolazione di Ariano Irpino . Il 10 settembre 1860 Cosenza insieme al capitano Bidognetti ed alcuni soldati raggiunse il Volturno. Alla battaglia del Volturno si distinse per le ripetute cariche al comando del suo squadrone,riportando numerosi successi. Subito dopo la resa di Capua rientro' a Napoli rifiutando di aderire nel esercito sardo e anzi iniziando una matematica cospirazione contro i piemontesi.Riusci' con pazienza a coinvolgere molti ufficiali del disciolto esercito napoletano ed a preparare un insurrezione per la fine dell'aprile del 1862.Ma il 26 di quel mese venne arrestato dalla polizia,che grazie ad una delazione,aveva scoperto i fili della congiura.Dopo un anno di duro regime carcerario e di continue vessazioni fu processato e condannato a 10 anni di reclusione,ma durante il trasferimento dalla prigione a Castelcapuano,dove si recava per firmare il ricorso in cassazione,?riusci' aiutato da alcuni suoi soldati ad evadere e a rifugiarsi a Roma.Qui pote' riannodare?le fila della cospirazione preparando una nuova sommossa ancora piu' temibile della precedente. Tra il dicembre 1863 e il marzo 1864 su suo ordine,furono eseguiti a Napoli diversi attentati dimostrativi,per sondare la risposta dei napoletani ed in preparazione del giorno decisivo,ma ancora una volta,il questore di Napoli,Nicola Amore,con la complicita' di prezzolati agenti pontifici,riusci' a sventare l'azione,facendo trafugare dall'abitazione romana del?Cosenza,tutte le carte compromettenti. Una lunga serie di ufficiali e militari dell'esercito napoletano varcarono le soglie delle carceri italiane. Cosenza fu nuovamente e pesantamente condannato,ma grazie all'esilio pontificio,riusci' ad evitare la prigione,fino al 1870. Dopo Porta Pia venne arrestato e recluso nelle carceri napoletane,dove grazie al patrocinio di uno dei migliori avvocati del tempo,Leopoldo Tarantini,fu compreso nell'amnistia generale. Lascio' poi?la sua amata capitale per rifugiarsi a Trieste,lontano dalla sua patria mori' nel 1889 a Capodistria??? |