Alla rete del coordinatore neoborbonico cap. Romano è pervenuta questa bellissima lettera dedicata al CARO NORD che pubblichiamo compiaciuti:
Caro
Nord,
come
cittadino del Sud di questa Italia, dopo le ultime sparate dei tuoi
rappresentanti politici leghisti sulle gabbie salariali, sulla presunta maggiore ignoranza degli
studenti del Sud rispetto ai tuoi, sulla presunta superiorità dell’homo padanus (?), sui cori razzisti di
Pontida contro i napoletani “sporchi”, sul Sud piagnone ed incapace, voglio
ringraziarti.
Si,
ti devo ringraziare perché ci hai sedotto per 150 anni con le sirene del mitico
Nord bravo, onesto ed operoso dove tutto funziona, dove tutto è legale, dove
non c’è mafia, camorra, ‘ndrangheta o sacra corona unita. Un Nord che ha
perfino abbracciato il Sud per liberarlo dal “tiranno” Borbone e consegnargli
libertà e prosperità che, purtroppo, per colpa (come si pensa nelle tue lande),
di quella “genetica incapacità ed inferiorità”, le genti del Sud non hanno
saputo mettere a frutto tanto che tu, scrigno di filantropia, da allora hai dovuto accollartene il peso.
E
allora voglio dirti grazie perché finalmente ho scoperto quanto “bene” hai
fatto al mio ingrato Sud .
Grazie
Nord:
-
perché mentre dal 1860 mi
racconti di un Sud che prima dell’unità non ha mai avuto un’ identità di
popolo,
ho scoperto che il Sud era nazione dal
lontano 1130 e sia pure sotto diverse dinastie ha sempre mantenuto lo stesso
territorio mentre tu sei stato sempre uno spezzatino di staterelli;
-
perché mentre dal 1860 mi
racconti di un Sud povero, straccione e “affricano”,
ho scoperto che il Regno delle Due
Sicilie ha portato in dote all’Italia unita oltre 2/3 della ricchezza monetaria
circolante in tutti gli Stati preunitari, che c’era il maggior numero di medici
per abitante, il più basso tasso di mortalità infantile mentre da te si moriva
di pellagra, che c’era una bassissima pressione fiscale mentre il tuo Piemonte
indebitato all’inverosimile era sull’orlo della bancarotta;
-
perché mentre dal 1860 mi
racconti di un Sud incolto ed inefficiente,
ho scoperto che dopo l’annessione hai
fatto chiudere le nostre scuole per 15 anni per poter cancellare la memoria e
la cultura di un popolo di millenaria civiltà, che il S. Carlo di Napoli è
stato il 1° teatro moderno costruito al mondo ed in soli 270 giorni, che a
Napoli c’erano manifestazioni teatrali ogni giorno e nella tua Milano si
faticava a trovarne;
-
perché mentre dal 1860 mi
racconti di un Sud oppresso nella libertà di voce ed opinione,
ho scoperto che oltre la metà di tutte
le pubblicazioni fatte negli stati preunitari veniva dal Regno delle Due
Sicilie e da Napoli in particolare;
- perché
mentre dal 1860 mi
racconti di un Sud represso dalla feroce tirannia borbonica,
ho scoperto che i re Borbone
risparmiavano la vita dei dissidenti politici mentre i tuoi Savoia li mettevano
alla forca; che hai appellato il nostro Re Ferdinando ll “re bomba” per aver
appena accennato a bombardare la città di Messina per difendere il proprio
regno ed hai chiamato “Re galantuomo” il tuo Savoia che ha bombardato Genova
per annetterla al suo regno;
-
perché mentre dal 1860 mi
racconti di un Sud arretrato industrialmente,
ho scoperto che il Regno delle Due
Sicilie aveva il maggior numero di operai nelle industrie, che nel 1856 ebbe il
premio internazionale come 3° Paese al mondo per sviluppo industriale e che
primeggiava in tantissimi settori, scientifici e tecnologici tra tutti gli
stati preunitari e spesso anche a livello mondiale e che dopo il tuo arrivo le
industrie al Sud sono state chiuse e da te sono aumentate;
-
perché mentre dal 1860 mi
racconti di un Sud con una legislazione arretrata ed una amministrazione lenta,
ho scoperto che la legislazione del
Regno delle Due Sicilie era la più avanzata tra gli stati preunitari e per
alcuni punti finanche più di quella francese e che lenta era l’amministrazione
del tuo Piemonte catapultata a Sud e definita borbonica con un sistematico
lavaggio del cervello per darne un significato negativo;
-
perché mentre dal 1860 mi
racconti di un Sud delinquente, senza princìpi e rispetto delle norme,
ho scoperto che nel Regno delle Due
Sicilie c’era un minor numero di atti
delinquenziali che nel tuo Nord, che hai invaso (alle dipendenze
dell’Inghilterra) il nostro florido e pacifico regno col tuo nordico massone
Garibaldi in accordo con i nordici Savoia senza dichiarare guerra, corrompendo
a suon di moneta e promesse di incarichi, i maggiori generali dell’esercito
borbonico e facendo accordi con l’allora rozza criminalità siciliana e campana
assegnandole un ruolo importante nella storia ed un potere che oggi per tuo
merito mortifica il tessuto economico, sociale e politico del Sud;
-
perché mentre dal 1860 mi
racconti di un Sud emigrante,
ho scoperto che prima dell’unità nel
Regno delle Due Sicilie non esisteva emigrazione anzi era questa, terra di
ospitalità e di immigrazione e che ad emigrare erano i tuoi cittadini veneti,
piemontesi, ecc.;
-
perché mentre dal 1860 mi
racconti di aver ideato e unito i fratelli italiani in un solo Stato,
ho scoperto che il concetto di Italia
unita è molto più vecchio, risale al 1734 e nasce a Bitonto (Sud) con la
cacciata degli austriaci, che da “fratello” hai massacrato persone (infamate col nome di briganti) ree solo di
difendere la propria patria e il proprio re dallo straniero, che hai perfino
sciolto nella calce viva i corpi dei nostri soldati morti di stenti nel carcere
di Fenestrelle per non essersi piegati al nuovo re usurpatore, che hai messo a
ferro e fuoco interi paesi bruciando vivi anche vecchi, donne e bambini inermi,
che hai stuprato le nostre donne, che ci hai ingannato con un plebiscito farsa,
che hai distrutto la nostra industria;
-
perché mentre dal 1860 mi
racconti di un Sud rappresentato liberamente da propri politici,
ho scoperto che essi altro non sono che
il più becero esempio di asservimento al tuo potere e per questo il Sud vero
sarebbe ben lieto di disfarsene al più presto;
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perché mentre da anni mi racconti di una Roma ladrona,
ho scoperto che i tuoi imprenditori
aprono fabbriche al Sud per prendersi aiuti economici e fiscali e quando questi
rubinetti si chiudono sbaraccano tutto lasciando un mare di desolazione, che
parli di federalismo fiscale ma vuoi tenere per te le tasse che le tue aziende
devono pagare anche su prodotti e servizi venduti al Sud;
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perché mentre dal 1860 mi
racconti di un Sud che non è mai esistito,
ho scoperto che questo Sud di oggi, ferito,
oltraggiato, stuprato, deriso, umiliato, incendiato, mortificato, annullato,
rapinato, furbo, mafioso, illegale, sporco, povero, arretrato, inefficiente,
disaggregato, opportunista, parassita, disilluso, piagnone, emigrante e mandato
a morire in guerre assurde, è solo
figlio tuo, figlio di quel maledetto 1860.
Caro
Nord,
questo Sud sta aprendo gli occhi,
quegli occhi che tu hai voluto fossero chiusi da un mare di menzogne ed è pronto
a ripudiarti. Questo Sud non è più disposto ad essere una colonia di questa
Italia nordista. Non ci sono alternative, o si costruisce una vera Italia
oppure non dovrai essere tu a volere l’indipendenza ma il Sud a chiederti di
andartene per la tua strada e di lasciarci liberi ed io sono sicuro che il mio
Sud, il Sud di tanta gente perbene a cui hai rubato anche la libertà di gridare
il proprio dolore e il proprio sdegno, troverà le migliori energie per
riprendere quel cammino glorioso che il tuo cinico ed avido egoismo ha
interrotto.
Giuseppe Quartucci |