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Associazione culturale Neoborbonica
L'orgoglio di essere meridionali

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CONTRO 150 : I NEOBORBONICI SONO PRONTI! PDF Stampa E-mail

logoa150bis.bmpQualche giorno fa l’ex presidente Ciampi ha preannunciato le sue dimissioni dal Comitato Ufficiale per le celebrazioni dei 150 anni dell’Italia unita  per la mancanza di attenzione e di fondi (sono pochi, evidentemente, gli oltre 100 milioni già stanziati a Torino…). Numerosi anche gli interventi di intellettuali e politici che lamentano già il fallimento delle stesse celebrazioni con un diffuso senso di sconfitta. Significative le parole di Mario Cervi su Il Giornale del 22 luglio:

I 150 ANNI SARANNO LA TOMBA DEL RISORGIMENTO!

 “La maggioranza, che si proclama liberale e che dunque dovrebbe trovarsi in totale sintonia con i valori risorgimentali, ha due grossi impedimenti: la Lega, alleata indispensabile che il centocinquantesimo anniversario considera giorno infausto; e un certo meridionalismo conservatore e clericale che proclama ai quattro venti le sue nostalgie borboniche e il-suo odio per gli usurpatori piemontesi e per i «padri della patria». Sono, questi, gli elementi che rendono più difficile la vigilia delle celebrazioni, ma che secondo me devono stimolare, non scoraggiare chi ha il compito di organizzarle”. E’ esattamente così: Cervi parla esattamente di noi. L’unico elemento che manca, però, nella sua analisi, è un po’ di sana autocritica. Per 150 anni la cultura ufficiale ha celebrato, allo stesso modo e senza successo, a quanto pare, il “risorgimento” e i suoi “eroi”: è necessario, allora, provare altre strade. E’ venuto il momento di ricostruire tutta la nostra storia senza cancellazioni e mistificazioni: dal “brigantaggio” con i suoi massacri alle emigrazioni prima sconosciute fino alle motivazioni reali di questioni meridionali sempre più tragiche e sempre più attuali. Con queste premesse il Movimento Neoborbonico qualche settimana fa ha proposto ai celebratori di assegnare i fondi all’Abruzzo. Con questi obiettivi il Movimento ha proposto l’istituzione di un Comitato per le contro-celebrazioni che sta già programmando le sue attività.
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