IN RICORDO FRATERNO DI GABRIELE MARZOCCO
Gabriele ci ha lasciato. Pur non frequentandoci più come all’inizio della nostra avventura, egli è stato sempre per tutti noi un riferimento culturale, attivistico, magistrale del mondo neoborbonico.
Come dimenticare il pomeriggio di snervante attesa presso il notaio di via Toledo per la nascita della nostra associazione nel 1993?
Come dimenticare le prime uscite in piazza a gridare la nostra storia bandita con i cartelloni compilati assieme per colpire l’ignaro passante?
Come dimenticare i numeri di Nazione Napoletana su cui per la prima volta i Neoborbonici hanno lanciato i loro messaggi orgogliosi e inaspettati?
Come dimenticare i primi incontri con il principe di Borbone sugli spalti di Gaeta per cercare di avvincerlo ala causa del Sud?
Come dimenticare i primi passaggi in TV quando la sua determinazione rappresentava un monito terribile per gli imborghesiti politici e intellettuali meridionali?
Come dimenticare le interminabili discussioni sulle prematurità dei tempi per scendere in politica data la lentezza con cui si muovevano le nostre informazioni verso il pubblico lontano e diffidente?
Come dimenticare la pronta disponibilità che era sempre la sua caratteristica per convegni, manifestazioni e approfondimenti culturali volti al riscatto del Mezzogiorno?
Come dimenticare i continui tentativi di istituire un’ indispensabile collaborazione tra i fondatori per essere più efficienti riunendo il meglio di ognuno?
Come dimenticare la sua affabilità e la sua durezza, la sua conoscenza di storia patria e la sua instancabile voglia di trasmetterla, la sua autonomia per appagare l’utopia di vincere subito e la sua umiltà di ricominciare da capo quando trovava una via sbarrata?
Gabriele, è impossibile dimenticarti! Tu rimarrai per sempre in mezzo a noi, però ci guarderai dall’alto. Perché avrai avuto il meritato onore di sederti in Cielo tra i briganti e i nostri Re Cattolicissimi.
Tutti insieme proteggeteci dai tentacoli della Setta che nel mondo temporale non può temere altri che noi; incoraggiateci perché troppo spesso le crescenti difficoltà ci sgomentano e ci dividono; concedeteci di non mollare mai perché la Vittoria arride certamente a quelli che non conoscono nel loro orizzonte che il suo arco angusto e già segnato dal destino!
Il Sanfedista